La voglia di tornare a portare l’arte lungo le strade di Merano non è rimasta solo nel cuore degli appassionati e dei buskers, anzi. Se ne sta parlando anche nella “stanza dei bottoni” della città in riva al Passirio e nei giorni scorsi è andata in scena la prima riunione del gruppo di lavoro che si occuperà di regolamentare questa forma artistica nelle vie e nelle piazze. “Un ottimo segnale: siamo ottimisti e aspettiamo speranzosi”, confida Jordi Beltramo, artista di strada chiamato a rappresentare la categori assieme a Naimana Maino.
// Di Luca Masiello
Jordi Beltramo, come è andata? Siete soddisfatti?
Era solo un primo incontro, ci siamo conosciuti e abbiamo cercato di gettare le fondamenta per una futura collaborazione. Ma mi sento di dire che ci sono tutti i presupposti affinché l’arte possa ritornare in strada dopo tutto questo periodo di stop, e che lo possa fare con tutte le sicurezze e le garanzie che servono a noi e al resto della cittadinanza. Già solo il fatto che la pubblica amministrazione se ne stia occupando è un segnale decisamente positivo. Adesso però bisogna trovare la via giusta da seguire.
Potete tornare ad esibirvi?
Il divieto era stato imposto fino al 31 gennaio scorso, quindi sarebbe scaduto, ma non è così facile come sembra: pare che ci sia bisogno di una nuova ordinanza per consentirci di tornare in strada a proporre le nostre opere. Da parte dei rappresentanti del Comune, la vicesindaca Katharina Zeller e l’assessora alla cultura in lingua italiana Emanuela Albieri, è arrivata l’assicurazione che questo documento verrà presentato al sindaco e quindi firmato ed emesso in tempi brevi, pare entro la fine di febbraio. Non è un grandissimo problema, per ora: questo è un periodo in cui non c’è un gran movimento in centro, e anche il clima non aiuta certo. Ma speriamo che entro l’inizio della primavera ci facciano ripartire.
In che modo? ci saranno ulteriori restrizioni o tutto tornerà come era un tempo?
I dettagli sono ancora tutti da definire, ed è anche per questo che ci hanno coinvolto nel gruppo di lavoro. Quello che ci sembra certo è che il Comune voglia organizzare il tutto grazie alla tecnologia, come già accade a Milano, a Torino e in altre città grandi: si crea una piattaforma online dove ogni artista si può iscrivere e con un’app riesce a prenotarsi il suo spazio in maniera autonoma. Sarebbe tutto molto più semplice, per noi e per chi è incaricato di fare i controlli. Insomma, anche dal punto di vista burocratico si semplificherebbe la vita a tutti.
Crede che poi riuscirete ad esibirvi ovunque?
Pare che si voglia mantenere il divieto in quelle due postazioni nella zona di via Portici, nell’intersezione con via Cassa di Risparmio e in via Cassa di Risparmio nell’intersezione con corso Libertà. Però abbiamo chiesto un’alternativa: aprire le passeggiate di Merano, dove si potrebbero anche usare degli amplificatori. Sarebbero postazioni adatte all’arte di strada: sono ampie, non ci sono negozi né uffici, non si disturba nessuno e c’è sempre un bel flusso di persone. Sono anni che vorremmo l’autorizzazione ad esibirci in quella zona, speriamo davvero che sia arrivato il momento giusto…
Perché è così importante l’arte di strada in una città?
Per moltissimi motivi, che sono anche difficili da spiegare a parole. Credo che, sintetizzando, l’arte di strada renda viva una città. È una forma d’arte, e l’arte fa bene a tutti.
Lei si occupa principalmente di questo…
Io nasco come artista di strada, sin da quando ho mosso i primi passi verso l’arte. Poi, piano piano ho iniziato a partecipare a Festival, teatri, televisione e ultimamente ho messo un piede anche nel mondo del cinema con una parte in un film horror indipendente, “Two sisters”, che verrà presentato il 19 febbraio in provincia di Vicenza. Però continuo a fare l’artista di strada, è stato il mio primo amore e mi fa bene; mi piace andare in piazza, amo il contatto con il pubblico. È importante per rimanere in allenamento, soprattutto in questi lunghi periodi di pause forzate; il fatto di potersi esibire, di potersi confrontare con il pubblico è molto importante. E poi, diciamocelo, nei periodi “magri”, dove non ci sono spettacoli o festival, può anche rappresentare una fonte di reddito.
I DIVIETI
Il divieto agli artisti di esibirsi in pubblico era entrato in vigore poco prima dello scorso Natale; lo aveva previsto l’articolo 6 del D.L. 221 del 24.12.2021, ripreso dall’ordinanza n. 39 del presidente della Provincia Arno Kompatscher dello scorso 24 dicembre. Il provvedimento nazionale in materia di contenimento della pandemia ha infatti stabilito ulteriori misure urgenti per la prevenzione e la gestione dell’emergenza. Fra queste figura anche il divieto, fino al 31 gennaio appunto, di organizzare e tenere ogni genere di feste, eventi o concerti che possano comportare assembramenti negli spazi aperti.
Di conseguenza, fino a tale data, anche gli artisti di strada hanno dovuto rinunciare alle loro performance sulla pubblica piazza.
Prima ancora (in agosto) il Commissario per la gestione provvisoria di Merano, Anna Aida Bruzzese, aveva deliberato di restringere la fascia oraria per espressioni artistiche di strada per le postazioni situate all’incrocio via Portici / via Cassa di Risparmio e all’incrocio via Cassa di Risparmio / corso Libertà. Qui le performance musicali potevano avere luogo dal lunedì al venerdì dalle ore 18 alle ore 22. Una decisione che non aveva raccolto certo il consenso dei tanti artisti meranesi.
IL GRUPPO DI LAVORO
In gruppo di lavoro si è messo all’opera per elaborare, con il coinvolgimento più ampio possibile della cittadinanza, nuove regole e modalità per gli artisti che si esibiscono nelle strade e nelle piazze meranesi.
Della task force fanno parte la vicesindaca e assessora alla cultura in lingua tedesca Katharina Zeller, l’assessora alla cultura in lingua italiana Emanuela Albieri, Joachim Ellmenreich in rappresentanza dei commercianti, il presidente dell’Associazione Kallmünz Meinhard Khuen, Jordi Beltramo e Naimana Maino, entrambi performer, e la presidente del quartiere centro storico Lydia Benedetti.
“L’obiettivo – ha chiarito Albieri – è quello di studiare nuove modalità per le performance di strada interpellando tutte le parti interessate, a cominciare ovviamente da artisti che propongono i loro spettacoli in strada e dai titolari degli esercizi commerciali, ma ascolteremo anche i residenti e le persone che lavorano negli uffici del centro città. Miriamo a riaprire a breve gli spazi pubblici alle esibizioni tenendo conto dei provvedimenti adottati prima dello stop – come ad esempio la limitazione a determinati luoghi del centro urbano – e individuando al tempo stesso nuovi spazi”.
“Nella città di cura le esibizioni artistiche negli spazi pubblici vantano una lunga tradizione e intendiamo continuare a sostenerle anche con l’aiuto di soluzioni tecnologiche al passo coi tempi: valuteremo in questo senso la possibilità di acquisire nuovi strumenti per rendere più agevole l’organizzazione delle performance e più facile il controllo delle medesime che, di conseguenza, diventeranno anche maggiormente fruibili per il pubblico”, ha sottolineato la vicesindaca Katharina Zeller.
A tale fine il gruppo di lavoro vuole avvalersi pure del supporto della Fnas, la Federazione nazionale arti di strada.
Autore: Luca Masiello