Laives nel ventennio fascista

Il “ventennio” trasformò radicalmente il paesino uscito dalla secolare appartenenza all’impero asburgico. In breve tempo la popolazione aumentò di un terzo sfiorando le 5000 unità. In campo economico, la nuova zona industriale divenne il principale polo occupazionale della “grande Bolzano” fascista. Perfino nel settore agricolo il regime volle svolgere un ruolo da protagonista: sempre un po’ sopra le righe come suo costume.
A tal proposito leggiamo sulla “Alpenzeitung” del 16 giugno 1934 un corposo articolo riguardante la bonifica di terreni agricoli a Laives. La “Alpenzeitung” era, detto per inciso, il giornale ufficiale in lingua tedesca delle camice nere e ovviamente celebrava le gloriose imprese della nuova era.
“S.E. Marescalchi a Laives” titolò nella rubrica “Aus Bolzano (sic!) Stadt und Land”. Ancora più esplicito il sottotitolo: “La premiazione di benemeriti agricoltori – Visita alle nuove opere di Bolzano.”
Quella delle “opere” era evidentemente una vera e propria fissazione dei gerarchi. Non si perdeva occasione di celebrarne la realizzazione. Scrive ancora il giornale: “La distribuzione dei premi agli agricoltori che con duro lavoro sono riusciti a bonificare alcune centinaia di ettari di terreno paludoso non è importante solo per i premiati stessi ma per l’intera popolazione di Laives.”
Non dubitiamo di quest’ultima considerazione. Piuttosto, ci chiediamo dove esattamente si trovassero queste “centinaia di ettari” di palude. L’articolista, purtroppo, non ce lo rivela. È comunque evidente che non poteva trattarsi di “centinaia” di ettari di palude dato che tutta la vecchia “Leiferer Au” a suo tempo assegnata al comune di Laives, dal Vurza alla stazione, copriva un’area di circa 100 ettari. A quell’epoca, in cui già il tram attraversava le Part, è noto che lavori di risanamento sono stati eseguiti presso le cosiddette “buse del tram” in zona Galizia e in alcuni terreni adiacenti. Qui c’è stato un riempimento di parecchii metri con fascine e altro materiale per consolidare il terreno. Ma non poteva trattarsi che di alcuni ettari, ai quali sicuramento si aggiunsero altri terreni paludosi sparsi sul territorio. Probabilmente anche dei campi in zona “Costa” sono stati interessati alla bonifica, ma complessivamente la “grande opera” magnificata, se pur meritevole di plauso, doveva riguardare un’area meno estesa di quella annunciata. A meno che l’ettaro fascista non fosse diverso da quello a noi noto.
A fine articolo, dopo aver descritto dettagliatamente le altre visite di S. E. Marescalchi in quel di Bolzano, ci viene fornito l’elenco dei premiati: Hafner Carlo, Zanotti Luigi, Pfeifer Giovanni, Villotti Guido, Prezzi Arturo, Ferrari Alberto, Moser Carlo, Heisl Antonio, Hafner Engilberto, Detassis Maria, Prezzi Giuseppe, Bologna Lino, Visintainer Daniele, Erstbaumer Federico, Hafner Ervino, Salvadore Ambrogio, Gruber Carlo, Frasnelli Angelo, Sartori Davide.

Foto: Archivio Provinciale Bolzano

Autore: Reinhard Christanell

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