Non è un paese per madri
Autrice: Alessandra Minello
Laterza, 160 pag.
Il titolo del libro di Alessandra Minello, ricercatrice in Demografia al Dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Padova, fotografa perfettamente la situazione in Italia: il nostro è un paese in cui diventare ed essere madri è complesso. Non stupisce che il tasso di natalità sia tra i più bassi d’Europa. Le cause sono diverse, illustrate chiaramente, dati alla mano, da Minello, che ha presentato il suo saggio alla libreria Ubik a Bolzano il 4 luglio scorso in dialogo con Luciana Mellone, Presidente nazionale de “Il Melograno”.
Fare figli in Italia è un’impresa. I servizi per l’infanzia sono ancora troppo scarsi o troppo costosi, i congedi di paternità e maternità non sono equivalenti. A ciò si aggiunge un mercato del lavoro instabile, con l’incertezza economica (acuita dalla pandemia). Ma ci sono anche fattori culturali ancora radicati e difficili da scalfire: in Italia è ancora forte la divisione tradizionale dei ruoli, ed il peso della “cura” ricade ancora molto, troppo, sulle spalle delle donne. “Viviamo in un Paese – spiega l’autrice nell’Introduzione al libro – in cui la maternità è un percorso ad ostacoli cui si arriva tardi, se ci si arriva, e che crea oggettivi svantaggi nella vita lavorativa. Ciò nonostante resiste pervicace il mito della maternità. La madre è depositaria unica della virtù della cura, schiacciata dal peso della perfezione, dalle responsabilità e dal senso di colpa“. Un mito che non solo schiaccia chi è madre, ma spesso giudica chi non lo è. Secondo Minello un’inversione di rotta è possibile oltre che necessaria, ma deve avvenire attraverso il coinvolgimento non solo dei generi, ma anche di tutte le generazioni, soprattutto quelle che ancora oggi hanno il potere decisionale. Insomma, puntare lo sguardo sugli ostacoli è il primo passo per iniziare a superarli.
Autrice: Caterina Longo