Il bolzanino Andrea Bianco è uno scultore e il legno è il materiale in cui, perlopiù, le sue creazioni prendono vita. Nicola Hornäcker, designer e artista, è il maestro che ha aiutato Andrea Bianco a realizzare il suo sogno di lavorare una materia solitamente preclusa a chi non vede, come lui. Quella tra Andrea e Nicola è una storia di amicizia che si nutre della bellezza e della spinta a superare insieme i limiti.
L’atelier dell’artista Andrea Bianco è una piccola casupola di legno, appoggiata alla parete esterna del condominio in cui vive. Nel suo laboratorio, il pomeriggio, dopo il lavoro in ufficio, si dedica alla sua passione, la scultura. Lì dentro, nonostante la cecità che l’affligge da quando a 21 anni perse la vista a causa di un incidente stradale, lavora da solo con scalpello e martello, modella figure umane e animali. Quando lo andiamo a trovare, sta abbozzando un ippopotamo di legno. La sagoma dell’animale è già visibile ma ci vorrà ancora qualche settimana prima che la statua sia pronta.
Dopo averci accolto nel suo spazio creativo, Andrea ci invita nell’appartamento che condivide con la famiglia. Le stanze sono piene delle sue opere: figure maschili e femminili, volti, opere di arte sacra che l’hanno fatto conoscere ed apprezzare fuori dell’Alto Adige. Sul tavolo della sala è appoggiato un Cristo ligneo che verrà presto esposto nel museo di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli. L’amore per l’arte e il bello lo accompagnano da tutta la vita. Solo a quarant’anni però si è avvicinato alla lavorazione dell’argilla. Navigando su Internet, Andrea aveva letto che anche le persone non vedenti possono svolgere questa attività. Successivamente ha sperimentato con il marmo, quindi con il bronzo. Ma il suo vero desiderio era intagliare e scolpire il legno. “Se prima avevo trovato chi mi aveva insegnato, quando cominciai a cercare un maestro per cominciare a scolpire blocchi di legno, nessuno era disponibile”, racconta, “avevano tutti paura che mi facessi male. Nessuno me lo diceva apertamente ma me lo facevano capire”. Poco alla volta, grazie al passaparola, Andrea riuscì a scoprire un maestro coraggioso, alla Facoltà di Design e Arte della Libera Università di Bolzano: Nicola Hornäcker, all’epoca artista e studente di Design. Nicola, di carattere aperto nonostante l’apparenza di persona taciturna e riservata, accettò subito la sfida. “Avevo già insegnato ad altre persone a scolpire ma mai a un non vedente. L’ho presa come una provocazione”, confessa. I primi passi sono stati dedicati al lavoro in sicurezza, con prudenza. Manipolare il legno è più rischioso rispetto ad altri materiali. Chi non vede, deve prestare molta più cautela perché le possibilità di sfregiarsi, tagliarsi o farsi male sono reali.
Dapprima Nicola ha spiegato ad Andrea come realizzare forme piane, concave, convesse, “poi siamo passati a realizzare volti, partendo dal mio”, ricorda Bianco, “mi ha spiegato come usare le mani per vedere e poi riprodurre. Per me era tutto un mondo ignoto. Per farmi capire l’anatomia, mi invitava a infilare le dita nelle mie orecchie per sentirne la profondità, avvertirne la forma. Abbiamo potuto capire che le mani hanno una certa memoria”. Più volte in settimana Nicola andava nel laboratorio di Andrea. Lavorarono insieme in ogni condizione, col freddo e con il caldo, per tre anni di formazione molto intensi.
La straordinaria capacità di immedesimazione di Nicola ha fatto la differenza. “Ad esempio quando mi diceva di eseguire un determinato passaggio con la sgorbia e io gli dicevo che non mi riusciva, lui chiudeva gli occhi e rifletteva su come avrebbe fatto lui se fosse stato cieco. E si inventava la tecnica per permettermi di arrivare al risultato”, afferma Bianco. Poi Nicola si è allontanato per qualche anno da Bolzano, per continuare la sua formazione in Inghilterra. Adesso lavora nelle officine della Facoltà di Design e Arti e ha ripreso la collaborazione artistica con Andrea. Ma il loro prossimo progetto non è di natura artistica. Non solo. L’obiettivo è creare un corso di scultura lignea per persone non vedenti, basandosi sulla loro esperienza che è risultata vincente. Andrea è un artista affermato, che espone e le cui opere sono richieste. Ora vorrebbe aiutare altre persone nella sua condizione e con la sua stessa voglia di realizzare un sogno. Finora tutte le porte cui hanno bussato non si sono aperte. “Abbiamo fatto solo un corso di argilla a Firenze, tempo fa, ma non esiste scuola al mondo che proponga corsi come quello che potremmo fare noi”, conclude lo scultore, “io sono stato fortunato a conoscere Nicola ma credo che un’esperienza valga di più se diventa un patrimonio anche di altre persone. Bolzano e la sua provincia hanno una tradizione artistica nella scultura del legno, è forse il momento di allargare la possibilità di entrare in questo mondo anche a chi finora ne è stato escluso”.
Per ammirare le opere di Andrea: www.biancoandrea.com
Autore: Nilo Ruggeri