Nata a Bolzano il 5 febbraio 1991, fin da bambina Giulia Pedron è attratta dall’arte. Dopo un viaggio in Africa, trova nella fotografia il mezzo espressivo più potente per trasmettere le proprie esperienze e far conoscere culture lontane. Decide di seguire un Master di fotografia al centro universitario IDEP a Barcellona e frequenta diversi corsi di cinema documentario a Buenos Aires. Una volta terminati gli studi, viaggia per lunghi periodi alla ricerca di minoranze etniche da ritrarre nelle proprie immagini. Oggi vive a Bronzolo.
La cosa che mi piace di più di me.
La determinazione e l’indipendenza.
Il mio principale difetto.
Buttarmi giù quando non trovo la motivazione.
La volta che sono stata più felice.
Quando ho capito che potevo fare del viaggio la mia vita!
Da bambina sognavo di diventare…
Veterinaria.
L’errore che non rifarei.
Non bere acqua durante un’escursione in barca sotto il sole cocente…
La persona che invidio di più.
Nessuno.
La persona che ammiro di più.
Steve McCurry.
Un libro da portare su un’isola deserta.
“Ebano” di Kapuscinski.
L’ultima volta che ho pianto.
Due settimane fa.
La mia occupazione preferita.
Fantasticare sul mio prossimo viaggio e sulle fotografia/video che potrò realizzare!
Il Paese o luogo dove vorrei vivere.
Il Paese ancora non lo so, ma su un’isola esotica su una spiaggia di fronte al mare.
Il fiore che amo.
La margherita.
Il mio piatto preferito.
…non è solo uno, sono troppi per elencarli!
Il mio pittore preferito.
Più che un artista, un movimento: l’Impressionismo.
Del mio aspetto non mi piace.
I capelli bianchi che iniziano a spuntare!
Non sopporto…
L’esagerazione nelle reazioni.
L’ultima volta che ho pregato.
3 anni fa, in Cina.
Dico bugie solo…
Per scampare a un incontro a cui non voglio partecipare!
La mia paura più grande.
Perdere la felicità.
L’oggetto a cui sono più legata.
Una zainetto che ho preso in Ecuador.
Il mio primo ricordo.
Un Natale di tantissimi anni fa.
Il mio più grande rimpianto.
Sono convinta di avere ancora tempo per recuperare eventuali rimpianti!
Se fossi un animale, sarei…
Un gatto o una mangusta.
In famiglia mi chiamano…
Adesso Giulietta, una volta Attila!
Mi sono sentita orgogliosa quando…
Ho imparato a guidare un motorino su un’isola deserta in Tailandia.