Marco Mariotti nasce nel 1962 e si laurea in medicina veterinaria nel 1990 a Parma. Svolge la sua attività di clinico e chirurgo dei piccoli animali presso il suo ambulatorio a Egna. Negli anni, frequenta numerosi corsi in diversi ambiti della sua professione per approfondire le proprie conoscenze. Nel 2016 consegue il master in medicina del comportamento degli animali da compagnia, ampliando le sue competenze al loro benessere psico-fisico.
La cosa che mi piace di più di me.
Agisco con passione e intensità per raggiungere obbiettivi prefissati.
Il mio principale difetto.
Sono un “testone”.
La volta che sono stato più felice.
Alla nascita di mia figlia Giulia.
La volta che sono stato più infelice.
Il distacco dalle persone care mi piega.
Da bambino sognavo di diventare….
Un veterinario.
La persona che invidio di più.
Sono competitivo e ambizioso, ma l’invidia è un sentimento che non mi coinvolge. Poi la vita mi ha dato e mi dà tantissimo.
La persona che ammiro di più.
Ammiro chi riesce a esprimere la propria personalità e chi sa vivere emozioni con passione e coraggio.
Un libro da portare su un’isola deserta.
“Al di là delle parole”, di Carl Safina.
L’ultima volta che ho perso la calma.
La perdo naturalmente! Importante per me è ritrovare l’equilibrio.
L’ultima volta che ho pianto.
Sono sentimentale ed emotivo. A volte mi lascio andare.
La mia occupazione preferita.
Il mio lavoro, la buona compagnia, i miei cani, lo sport e le camminate nella natura.
Il Paese/luogo in cui vorrei vivere.
Più che viverci vorrei esplorare e conoscere ogni anfratto di questo mondo. Amo viaggiare.
Il mio piatto preferito.
Carciofi, cucinati in qualsiasi modo.
Non sopporto…
L’arroganza e la presunzione.
Dico bugie solo…
Per scherzare.
La disgrazia più grande.
La perdita di Elda. Una carissima cugina che significava molto per me.
L’oggetto a cui sono più legato.
Mi lego agli oggetti che mi riportano alle persone care. Ho un piccolo gattino di ceramica (1 cm) che mi aveva regalato una carissima conoscente quando avevo 15-16 anni.
La stravaganza più grande.
A Berlino, chiamato casualmente da un comico, sono salito sul palco durante il suo spettacolo. C’era tantissima gente e inizialmente mi chiedevo perché avessi accettato, ma poi mi sono lasciato trascinare ed è stato esilarante.
Per un giorno vorrei essere…
…in Africa ad ammirare gli elefanti.
Nel mio frigo non manca mai…
Qualche genere di conforto.