Il peggio. Ma anche i lati migliori.

La Caritas nazionale, raccogliendo i dati provenienti dalle diverse realtà diocesane, tra cui quella di Bolzano-Bressanone, ha pubblicato il “Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia” che ricostruisce gli effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria. E mostra le risposte date e da dare nei prossimi mesi.

I dati statistici rilevati a livello nazionale dipingono uno scenario assai problematico sul piano dell’economia. Centinaia di migliaia i posti di lavoro in meno. Conseguenza: “Sembra profilarsi il tempo di una grave recessione economica che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008”.

I dati del Rapporto Caritas sono raccolti nei centri d’ascolto, nei servizi e progetti sparsi capillarmente sul territorio e confermano le descrizioni statistiche. “Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei ‘nuovi poveri’ passa dal 31 per cento al 45 per cento: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52 per cento rispetto al 47,9 dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa. Cala di contro la grave marginalità.”

Di fronte a tale situazione le Caritas non si limitano a parlare e mettono in atto risposte concrete, malgrado coloro (pochi ma rumorosi) che mettono i bastoni tra le ruote e grazie ai molti (ma silenziosi) che danno una mano. “Fin dai primi giorni dell’emergenza Covid-19, di fronte a queste sfide drammatiche e forti criticità, Caritas Italiana e le Caritas diocesane hanno continuato a stare accanto agli ultimi e alle persone in difficoltà, spesso in forme nuove e adattate alle necessità contingenti.”

Le crisi fanno emergere il peggio, ma anche il meglio di ogni realtà.

Autore: Paolo Bill Valente

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