Andrea Maffei e la sua Spritz Band non se sono stati con le mani in mano e hanno pubblicato nelle ultime due settimane due prodotti relativi ai due distinti progetti capitanati dall’autore bolzanino. Il primo è una ristampa adeguatamente rimasterizzata del disco del 1993, intitolato “Il treno per Nottingham”. Il secondo è invece un video de “Il Suonatore Jones” che presenta una riuscita versione aggiornata de “Il testamento di Tito” di Fabrizio De Andrè.
Anche se la situazione attuale per i concerti continua a essere infausta (si tratta praticamente di una crisi mondiale), abbiamo visto che la scena provinciale non dorme, nemmeno sonnecchia, anzi, continua a mantenere un atteggiamento vispo.
Nelle ultime settimane Andrea Maffei e la sua Spritz Band hanno messo a segno due bei risultati, pubblicando poco prima di Natale una ristampa adeguatamente rimasterizzata del loro disco del 1993 Il treno per Nottingham e, tanto per chiarire che non vivono nel passato, a distanza di poche settimane il gruppo, nel suo formato deandreiano Il Suonatore Jones, ha messo on line un video con una riuscitissima versione aggiornata de Il testamento di Tito.
Ma andiamo con ordine: la ristampa del disco del 1993 è stata un’idea di Willy Vontavon, che all’epoca era una delle menti della Liederszene, l’associazione/etichetta che si era fatta promotrice di quella prima pubblicazione: riascoltando il disco Vontavon si è detto che forse era il caso di dargli una nuova chance, approfittando del fatto che con le nuove tecniche digitali si sarebbe potuto dare una bella rinfrescata a del materiale che era già buono in partenza.
“La nuova versione – ci ha raccontato Andrea Maffei – suona indubbiamente più fresca. Il lavoro di rimasterizzazione ha reso il suono più digeribile, e secondo me poi il contenuto musicale dimostra di essere ancora attuale, o forse più ancora i testi, in particolare per il periodo che stiamo vivendo. Chi lo ascolta si rende certo conto che è stato pensato ventisette anni fa, ma grazie a questa nuova veste rimane godibilissimo, anche perché l’operazione di alto livello che è stata fatta rende davvero i suoni più attuali. Un disco così ha bisogno di essere ascoltato con attenzione e se il veicolo musicale è più fruibile allora anche la parte che concerne i testi ne guadagna. Chiaramente non è un disco da sottofondo, da ascoltare tenendo il ritmo col piede”.
Il lavoro di sartoria tecnologica dietro questa ristampa è opera di Armin Rainer, uno dei tecnici del suono più prestigiosi della nostra regione, uno la cui fama va comunque oltre i confini altoatesini. Il lavoro di Rainer rende giustizia ad un disco che, col senno di poi, pagava il dazio di uscire dai Newport Studios, molto all’avanguardia per gli anni novanta ma in realtà con una concezione sonora legata al decennio precedente che rendeva un po’ plastificate e simili tra loro tutte le sue produzioni.
Per quanto riguarda invece il video de Il testamento di Tito (youtu.be/vZNgktAI8X0), arriva a ruota di alcuni altri video dedicati a canzoni che la formazione bolzanina ha postato recentemente (Sally, Avventura a Durango e Coda di lupo, questa in versione rigorosamente con mascherina), e sta a ricordarci che l’Andrea Maffei Spritz Band è anche il Suonatore Jones la miglior cover band in circolazione dedicata al repertorio del cantautore genovese, e non siamo solo noi a dirlo, il giudizio è condiviso anche da Pier Michelatti, bassista storico di Faber.
“Mentre gli altri tre brani che abbiamo postato sono ripresi in sala prove – prosegue Maffei – questo lo abbiamo pensato con una regia più in stile lockdown, con ognuno di noi ripreso a casa propria e poi assemblato con un bel lavoro di videografica fatto da Marco Polenta. In pratica il brano è quasi tutto dal vivo, anche se il montaggio non lo farebbe supporre. È un brano lungo, con dieci parti, portarlo avanti in un colpo solo è impegnativo. È una testimonianza di questo periodo in cui ciascuno è vivo, o semivivo, a casa sua… tra l’altro due musicisti vengono da Trento, e non è così semplice trovarsi a fare le prove”.
Quello che ci dovremo aspettare per il futuro dalla Spritz Band è quindi un po’ di tutte e due le incarnazioni: “Non è che perché il gruppo esiste ormai da tanti anni – conclude Maffei – si appenda la chitarra al chiodo e si vada a godersi la pensione. Crediamo molto in quello che facciamo e in futuro è probabile che i due repertori si fondano insieme”.
Autore: Paolo Crazy Carnevale