Bandiera Bianca

Da un anno la nostra vita è appesa alle zone colorate. Per i bolzanini in parte non è una novità, basti pensare alle regole in vigore già da diversi anni per quanto riguarda i parcheggi per i residenti. In epoca di pandemia le zone colorate però hanno assunto un diverso significato, misurando l’intensità delle restrizioni. Nello spettro dei colori il governo con i suoi consulenti in maniera abbastanza razionale ha deciso di puntare in sostanza sul semaforo: rosso per la massima restrizione, poi arancione e giallo per arrivare al bianco come simbolo di massima libertà. Il liberatorio colore verde finora non è stato preso in considerazione, o forse è previsto che entri in campo solo a fine emergenza, chissà.
Intanto in Alto Adige ci siamo abituati a vedere la zona bianca come il traguardo dei nostri sforzi. Un traguardo che a ben vedere non sembra poi così vicino, stando ai dati. Con territori a noi contigui che pare siano destinati a raggiungere l’agognato bianco ben prima di noi. Dipende dalla percentuale di vaccinati, dai contagi, e da una serie di altri parametri, ci dicono. Noi attendiamo e intanto il comparto turistico si prepara alla ripartenza, sperando di non dover alzare bandiera bianca, così come è capitato di dover fare, in buona sintesi, nel triste inverno che ci siamo lasciati alle spalle. 
A proposito di bandiera bianca: a molti probabilmente viene in mente la canzone omonima del cantautore Franco Battiato, appena scomparso. Giusto 40 anni orsono Bandiera bianca era stata una sorta di manifesto dell’autore siciliano, intento a criticare già allora alcuni dei contesti da lui considerati tra i più immorali nella società contemporanea, tra cui la politica e l’economia, con la nostra eccessiva dipendenza dai soldi. Il testo di Bandiera bianca è significativamente profetico: in esso possiamo scorgere molti aspetti della schizofrenia che ci ha accompagnati, individualmente e come società, durante questi mesi travagliati. 
Speriamo di uscirne migliori e che la bandiera bianca che sventoleremo sia solo come quella delle spiagge. Quando il mare è calmo e possiamo davvero nuotare tranquilli.

Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale

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