Gli ultimi due mesi trascorsi sono quelli caratterizzati dal maggior numero di festività nel corso dell’anno, tra eventi nazionali, globali o prettamente locali. Siamo partiti il 25 aprile anniversario della Liberazione, per poi proseguire il 1 maggio con la Festa dei Lavoratori, il 24 maggio con il “nostro” Lunedì di Pentecoste per poi proseguire il 2 giugno con la Festa della Repubblica Italiana. Il ciclo si è concluso con la Festa del Sacro Cuore, che in questo 2021 è stata caratterizzata – oltre che dai tradizionali fuochi sulle montagne – anche della “celebrazione” dei 60 anni dalla Feuernacht del 1961.
Una riflessione che si può senz’altro fare riguarda il fatto che quasi tutte le festività che abbiamo citato – al di là del significato in quanto pausa lavorativa rappresentata dal giorno festivo (condivisa in realtà da un numero sempre minore di categorie lavorative, ahinoi) – in realtà sono condivise solo in parte dalla totalità della popolazione. Anzi: possiamo dire che la maggior delle festività nelle loro motivazioni originarie e nella loro vicenda storica contengono al contempo un elemento identitario e un elemento divisivo. Basti pensare all’ultima festività citata, naturalmente. Cattolici praticanti e non cattolici, politica di destra e di sinistra, “italiani” e “tedeschi”, i dualismi si sprecano mentre coloro che possono intanto si godono per lo meno il giorno di ferie (riposo) con buona pace degli altri che invece lavorano.
In provincia di Bolzano da qualche anno si è cercato timidamente di promuovere una nuova festività: la Giornata dell’Autonomia che si “celebra” il 5 settembre. La ricorrenza è legata alla firma dell’accordo De Gasperi – Gruber del 1946, ma lunghissima è ancora la strada per rendere questa la “vera” festa dell’anno per tutti gli altoatesini. Basti pensare al fatto che ad Alcide De Gasperi e a Karl Gruber in provincia di Bolzano non è dedicata nessuna piazza, nessuna strada, nessun albero dei saggi. Neppure una panchina con vista sulla nostra bella terra tra i monti, sulla quale poterci sedere a riflettere sul significato originario della parola festività. Dal latino festivatas, ovvero piacevolezza, giovialità, giocondità.
Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale