Guido Margheri, 62 anni, è nato a Firenze ed è “cresciuto” a Milano. Dopo aver girato per l’Italia è arrivato a Bolzano alla fine del 1989. Attualmente lavora alla SAD ed è Presidente di ANPI Alto Adige Südtirol, l’associazione fondata nel 1944 dalle partigiane e dai partigiani come Casa Comune per le cittadine e i cittadini antifascisti, promuovendo la memoria attiva della Resistenza e l’attuazione dei principi fondamentali della Costituzione.
La cosa che mi piace di più di me stesso.
Sono ostinato.
La volta in cui sono stato più felice.
Quando ho realizzato di essere diventato “il Babbo”.
La volta in cui sono stato più infelice.
La prossima… purtroppo l’infelicità è assoluta. Variano solo i tempi.
Da bambino sognavo di diventare…
Un bibliotecario con tutti i libri del mondo a disposizione.
L’errore che non rifarei.
Diventare adulto troppo presto.
La persona che ammiro di più.
Tantissime. Forse Nelson Mandela.
Un libro da portare sull’isola deserta.
“3 Uomini in barca per non parlar del cane”, di Jerome Klapka Jerome.
Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Viaggiare nello spazio.
L’ultima volta che ho pianto.
Per fortuna sono ancora capace di commuovermi.
La mia occupazione preferita.
Leggere.
Il paese dove vorrei vivere.
Un mondo senza ingiustizie.
Il colore che preferisco.
Lo spettro intero, ovvero l’arcobaleno.
Il fiore che amo.
La margherita.
Il mio piatto preferito.
Milanese con patate fritte , ma non ho “pregiudizi”.
Il mio musicista preferito.
Il “boss” Bruce Sprengsteen.
Il mio pittore preferito.
Leonardo.
Non sopporto…
I fanatici, e in particolare i razzisti.
La mia paura maggiore.
Diventare cinici e egoisti.
L’oggetto a cui sono più legato.
La storica edizione annotata delle opere complete di Emilio Salgari.
La massima stravaganza nella mia vita.
Aver rubato il cartello di un consolato, durante un Capodanno.
Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
Berlinguer mi ha stretto la mano per ringraziarci dell’impegno nel movimento per la pace.
Il mio motto.
“È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.” E, ovviamente, anche “chi non mi ama non mi merita”.
Per un giorno vorrei essere.
Diego Armando Maradona (in campo), anche se sono orgogliosamente un “gobbo” nato a Firenze.
Se fossi un animale sarei…
Un gatto o, forse, un elefante.