Happy birthday Bob

Sabato 3 luglio alle ore 21 all’arena del Parco delle Semirurali avrà luogo una serata tributo a Bob Dylan, che recentemente ha compiuto 80 anni. Sul palco salirà Bobby Gualtirolo, accompagnato per l’occasione da una band costituita da Manuel Randi, Marco Stagni e Mario Punzi.

Lo scorso 24 maggio Bob Dylan ha compiuto ottant’anni: con la copertura che stampa (specializzata e non), televisione e internet hanno dato all’evento è assai difficile che a qualcuno la cosa possa essere sfuggita. D’altra parte Bob Dylan – che ci piaccia o meno – è stato un punto di riferimento quasi costante da sessant’anni in qua, e non ci riferiamo solamente alla musica, perché Bob Dylan – suo malgrado – è stato anche un modello, un autore, un oggetto di studio infinito, in un certo periodo della sua carriera anche un fenomeno di costume. Ininterrottamente.
Il tutto rimanendo vivo e vegeto: perché a diventare un mito da cadavere, quello riesce bene a molti, anche a quelli che miti altrimenti non lo sarebbero mai diventati (gli eroi son tutti giovani e belli, cantava Francesco Guccini).
Negli ultimi anni, volente o nolente (la sua sfuggevolezza è ormai risaputa), Dylan ha fatto parlare parecchio di sé: per non essersi recato a ritirare il premio Nobel (più che per averlo ricevuto), per aver sfornato una serie di dischi in cui andava cantando le canzoni di Frank Sinatra e non ultimo per il suo disco dello scorso anno, apparentemente realizzato in pieno lockdown, ma probabilmente già più che abbozzato e anche assemblato molto prima.
Le restrizioni vigenti un po’ in tutto il globo non hanno però consentito l’organizzazione di un evento per celebrare gli ottant’anni del musicista, ma nel nostro piccolo posto tra i monti, un cantautore/rocker locale, grande fan e conoscitore del soggetto Dylan, ha ben pensato di omaggiarlo con una serata dal vivo.
Si tratta di Bobby Gualtirolo, che col patrocinio dell’Associazione Provinciale Musicisti sabato 3 luglio alle 21, presso l’arena del Parco delle Semirurali accompagnato da una band d’eccezione per riproporre un sonoro tributo a Bob Dylan basato soprattutto sul repertorio recente.

Bobby Gualtirolo

“I pezzi nuovi di Dylan – ci spiega Gualtirolo, intendendo per nuovi quelli degli ultimi venti, venticinque anni – più li ascolti e più sono dei gran pezzi. Per questo motivo ho scelto di eseguire solo un paio di cose del repertorio più vecchio, e una di queste sarà comunque in un arrangiamento dei primi anni duemila. Mi sembra un repertorio molto interessante, volevo evitare di fare una serata con più musicisti, con molti ospiti e una scaletta per così dire mainstream, mi interessava piuttosto un gruppo compatto, solido, per questo ho chiamato tre fuoriclasse come Manuel Randi, Marco Stagni e Mario Punzi, che tra l’altro sono già un trio preesistente. Volevo fare qualcosa che potesse andare vicino ad un concerto recente di Dylan”.
Dylan stesso, negli ultimi anni nei suoi concerti ha preferito concedere più spazio alle nuove composizioni piuttosto che ridursi a fare un mero e gratuito greatest hits col rischio di finire col sembrare la cover band di sé stesso e dei suoi anni d’oro piuttosto che un artista ancora ostinatamente e sensatamente sulla cresta dell’onda. E la formazione con Randi, Punzi e Stagni è sicuramente in grado di supportare Bobby Gualtirolo in questo progetto per cui, per essere più incisivo sta studiando le pronunce, gli accenti le sfumature con cui Dylan nelle sue esecuzioni dal vivo approccia i brani che figureranno in scaletta.
“Bob Dylan – conclude Gualtirolo – è un po’ il luogo dove, musicalmente parlando, si finisce prima o poi per tornare. Magari lo tralasci un po’ per qualche tempo, provi ad ascoltare altra musica, cerchi altre sonorità, ma poi succede sempre che ci torni, come ad una fonte a cui dissetarsi, è talmente pieno di spunti e di idee che trovi sempre qualcosa da attingere. E al tempo stesso è tradizionale, perché innovativo non è di certo; se musicalmente l’ultima canzone vera e propria è Mississippi che risale al 2001, a livello di testi continua a dire cose sensate. Che non è poco”.

Autore: Paolo Crazy Carnevale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *