Da Piazza della Stazione il turista può imbattersi tre volte nel nome di Laurin-Laurino: percorrendo via Laurin, a destra può ammirare, in piazza Silvius Magnago, la fontana con la statua di Re Laurino (vd. Qui Bolzano 30.7.2020), poi a sinistra l’imponente complesso alberghiero, il Parkhotel Laurin. Lo presenta in breve la targa trilingue sulla facciata: “ Hotel Laurin – Prestigioso albergo cittadino, con ampio parco. Opera neobarocca degli architetti A. e G. Ludwig di Monaco (1909-1910). Nel bar affreschi di B. Goldschmitt con storie di Re Laurino (1911).”
Il prestigio dell’Hotel Laurin è dovuto a quanto intrapreso con passione e competenza dalla famiglia Staffler nel corso di più un secolo, tanto che si può considerare l’Hotel Laurin un tempio: tempio dell’arte, dove regna lo Jugendstil, per la ricchezza di opere d’arte originali di artisti contemporanei (una collezione di circa 350 opere); nel salone del pianoterra, il Laurinbar, nel ciclo di umoristici affreschi, opera di Bruno Goldschmitt, originario di Norimberga (1881-1964), vi è la riproduzione della Saga più famosa dell’Alto Adige, quella di Re Laurino, il sovrano dei nani.
L’Hotel Laurin è tempio della cultura, per i molti eventi musicali, con grandi nomi del jazz internazionale e artisti locali, per le serate con ottimi pianisti e illustri conferenzieri; ciò con l’uso delle varie sale a disposizione (sala storica, delle dame, del caminetto, degli specchi, salone ovale ecc.).
È tempio inoltre, l’Hotel Laurin, dell’accoglienza: il tutto, confortevoli camere, ampio parco privato, piscina, e altro, per far sentire a suo agio l’ospite, più o meno noto. È anche tempio, l’Hotel Laurin, del gusto, per i prelibati piatti di cucina mediterranea e della tradizione locale. L’Hotel Laurin, costruito (1909-1910) dai fratelli Alois e Gustav Ludwig, attivi a Monaco di Baviera e a Vienna, fu ristrutturato negli anni 1990-1993. Anche il ciclo di affreschi, riportato alla luce, fu oggetto di restauro negli anni 1986-1987.
Autore: Leone Sticcotti