Clemens Holzmeister, Luis Trenker e Merano. Cosa hanno in comune un grande architetto, il primo, un altro architetto e noto alpinista, scrittore, regista il secondo, e la città sul Passirio?
Clemens Holzmeister nasce a Fulpmes in Austria il 27 marzo del 1886 da genitori tirolesi emigrati in Brasile e tornati in patria. Si diploma ad Innsbruck e prosegue i propri studi a Vienna, dove si laurea con una tesi sulla architettura dell’ Abbazia Cistercense di Stams. Nel 1924 apre uno studio di architettura con l’amico, di vecchia data, Luis Trenker.
Sarà proprio Trenker ad incentivarlo ed a stimolarlo nei grandi progetti architettonici. Agli inizi degli anni Trenta conta già la realizzazione di tre grandi opere architettoniche : l’Hotel Adler ad Ortisei, l’Hotel Tre Cime a Sesto e Villa Pretz a Bolzano.
Holzmeister nel 1935 è a Merano dove gli viene affidato l’impegnativo incarico di ricostruzione e ristrutturazione della chiesa parrocchiale di San Vigilio di Maia Bassa. Negli schizzi preparatori dal tratto fortemente espressionista, egli dà luogo ad una basilica dalla facciata neoromanica, con due campanili gemelli, alla maniera Normanna. Negli interni esegue un intervento rivoluzionario per quell’epoca: mantiene una parte consistente della primitiva impostazione della chiesa medievale facendo sì che il Coro ed il presbiterio precedente diventino cappella laterale posta sul lato sinistro.
L’edificio nella planimetria diventa una chiesa con formazione di pianta a “croce greca”. Anche qui è qualcosa di innovativo ed interessante. Nei coevi esempi dell’epoca veniva privilegiata l’impostazione della basilica tradizionale a “croce latina”, mentre quella scelta permette di avvicinare i fedeli alle funzioni religiose, cosa che avverrà solo con la riforma ecclesiale a partire dal 1965 (Concilio Vaticano Il, normative sugli edifici ecclesiastici).
Grande cura viene destinata al recupero degli elementi precedenti, affreschi e altorilievi, arricchendo la chiesa con nuove opere, quali l’affresco del nuovo altare opera di Rudolf Stolz (1936 / 38) e le nuove vetrate opera di Hans Pruester.
Sicuramente la sua formazione culturale e poetica, a partire dalla tesi di laurea, ha fatto sì che Holzmeister diventasse a partire da Merano uno dei più ascoltati e realizzatore di edifici ecclesiastici (una decina costruiti fra Austria e Germania ).
Allontanato dai regimi fascista e nazista, dal 1938 si rifugia in Turchia dove vi resterà fino al 1954 e dove continuerà la sua opera di architetto realizzando strutture di notevole pregio architettonico.
A Merano ed in tutto l’Alto Adige lascerà il segno. E sarà da guida per tutte le future generazioni di architetti e progettisti europei.
Autore: Flavio Schimenti