È un dialogo sul filo della luce e del colore e molto di più “PitturaxPittura”, la mostra inaugurata sabato 25 settembre scorso all’associazione lasecondaluna di Laives. L’esposizione mette in relazione l’opera degli artisti Federico Casati (Milano, 1968) e Rolando Tessadri (Mezzolombardo, 1968), che da sempre si confrontano con la pittura. Ma definirla una mostra di pittura sarebbe riduttivo. Perché la pittura è solo un punto di partenza, che, se stiamo al gioco e aguzziamo la vista, può prendere altre strade -moltiplicarsi, come suggerito dal segno “x” nel titolo- e arrivare a far vacillare ciò che crediamo di vedere, e quindi di conoscere.
Le opere di Casati e Tessadri nascono da un processo che inizia con una accurata preparazione e una grande padronanza di mezzi tecnici e pittorici e termina, o meglio ricomincia, nell’occhio di chi guarda. Sono opere sottili, che esaltano la riduzione e la sottrazione senza essere mai finite, né chiuse, perché mutano col tempo, con il meteo e con il cambiare della luce. Ma soprattutto con il nostro punto di vista.
Federico Casati presenta diversi lavori realizzati negli ultimi due anni fino a oggi. L’artista crea tavole su cui applica degli elementi in ottone, cerchi di diverse dimensioni che fuoriescono dalla superficie del dipinto e allo stesso tempo ne fanno parte, perché colorati in tonalità simili allo sfondo. Questo rende difficile riconoscere, leggere chiaramente il quadro. Ne abbiamo parlato con l’artista.
Qual è il meccanismo dietro alle sue opere, come “funzionano”?
Le mie opere cercano di disorientare l’occhio di chi guarda: sul dipinto si vedono delle ombre, ma in un primo momento è difficile capire da cosa siano generate, si può pensare che siano dipinte. Ma poi, cambiando il punto di vista, e la luce, cambiano anche le ombre… insomma l’opera non ha mai una forma definitiva ed è difficile cogliere come sia nella realtà.
Una questione di visione?
Si, ma non solo. Questa mutevolezza per me esprime il labile confine tra realtà e apparenza, metafora del mondo intorno noi, in cui siamo immersi. E non mi riferisco solo al piano estetico e della percezione, ma anche al piano delle relazioni con gli altri, alla difficoltà di conoscere il vero volto, la realtà di un fenomeno o di un rapporto. Conoscere cosa si cela dietro ciò che appare ai nostri occhi è aspirazione impossibile, quanto ammaliante: il tema è ampio, da brevi cenni sull’universo, noi qui ci permettiamo di volare meno alto parafrasando una frase scritta da Stephen King nel celebre romanzo ‘It’: “vedere la forma autentica della cose vuol dire conoscerne il segreto”.
Rolando Tessadri crea invece dei monocromi (cioè tele di un solo colore o tonalità) – spesso di grandi dimensioni, come quelli esposti alla secondaluna: due dipinti inediti del 2020/21, che superano i tre metri. L’artista lavora con la tecnica del frottage, intervenendo con una spatola sul colore appena steso. Una modalità che si pone a metà strada tra pittura e grafica – in uno stretto intreccio tra tela e pigmento.
Una ricerca intensa, prolungata e silenziosa, che porta alla creazione di lievissimi passaggi cromatici, una “sfida” che non tollera sguardi superficiali, ma esige uno sforzo in più. “Il rapporto con lo sguardo non può che essere complesso” – ha detto l’artista. Le sue opere hanno subito un’evoluzione “rispetto al periodo precedente, in cui mi sono concentrato sui bianchi e grigi, sui ‘non colori’, che esigevano una visione frontale e di superficie, legata a una certa temperie minimalista, negli ultimi due anni è emerso il bisogno di una pittura più comunicativa, sono passato ai colori più chiari. E ho sentito l’esigenza di dare dei titoli”, racconta Tessadri. Uno sviluppo e una apertura avvenuti, per assurdo, durante i mesi di chiusura e di lockdown, in cui Tessadri ha trascorso molto tempo nel suo studio a Salorno. Quanto ai titoli delle opere, essi sembrano attribuire caratteri ai colori, e agli stessi dipinti. Leggiamo ‘Pensiero interrotto’, ma anche ‘Ipocrita’ e ‘Ospite sospetto’: ognuno è libero di cercarlo fuori o dentro di sé.
PitturaxPittura
a cura di Stefania Rossi
lasecondaluna, sala Espositiva, via Pietralba 9, Laives.
Ingresso gratuito, Green Pass obbligatorio. Fino al 16 ottobre, giorno in cui si svolge un artist talk alle ore 18.30 (incontro gratuito ma prenotazione obbligatoria scrivendo a info@lasecondaluna.eu).
Autrice: Caterina Longo