Disciplina sportiva consacrata alle Olimpiadi, fenomeno culturale e moda: lo skateboard vive un momento di gloria come non mai. Anche in Alto Adige già da anni nei paesi più periferici avere uno skatepark è un obbligo, quasi quanto un Kulturhaus. Buone notizie per gli skater della Bassa atesina e dell’Oltradige: dopo le attese, anche Laives e Cortina sulla Strada del Vino si preparano infatti a inaugurare due skatepark nuovi di zecca.
Dalla Palestina all’Africa, dall’America fino, ebbene sì, all’Alto Adige: forse non esiste uno sport così diffuso e trasversale tra i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo come lo skateboard. è celebrato dal cinema, ricordate il volopattino di “Ritorno al futuro” o il più recente “Skater Girl”? Pure fruttato commercialmente da linee di tavole, abbigliamento e accessori dei più prestigiosi marchi sportivi, quest’anno lo skateboard ha visto la definitiva consacrazione anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
“È un fenomeno che cresce stabilmente da vent’anni e che con l’arrivo alle Olimpiadi ha vinto la sua battaglia. Ma francamente erano più le Olimpiadi ad aver bisogno dello skateboard e non viceversa: non potevano ignorare un fenomeno sportivo, con partecipanti da ogni parte del mondo, che le ONG utilizzano addirittura come strumento di integrazione ed empowerment” – commenta Flavio Pintarelli, bolzanino autore del saggio “Stupidi giocattoli di legno. Lo skate nel cuore della metropoli”. “Anche se lo skateboard non è solo una disciplina sportiva, ma piuttosto una cultura, che ha al suo interno un lato spiccatamente sportivo. E, soprattutto, un grande potenziale aggregativo e di scoperta, perché ti porta letteralmente in strada, a fare esperienze fuori dalla famiglia; ti mette a confronto con l’altro, talvolta anche con la forza pubblica o realtà marginali” continua Pintarelli. Un contatto “con la strada”, che porta lo skateboard a essere una disciplina fluida, aperta ai cambiamenti della società, e quindi estremamente inclusiva.
Lo skateboard nasce sulle strade con esperienza tipicamente urbana – street skating- anche se da diversi anni si sono ormai affermati gli skatepark (luoghi deputati in toto allo skateboard con diversi tipi di rampe e costruiti in cemento, legno e ferro) ed in cui l’Alto Adige primeggia, anche perché le viuzze dei paesi altoatesini si prestano come le architetture delle metropoli.
“L’Alto Adige può considerarsi una grande skatepark valley: già dagli anni duemila, nel giro di trenta chilometri tra Bolzano e Merano c’erano almeno cinque strutture, anche in posti incredibilmente periferici” continua Pintarelli. La “punta di diamante” tra gli skatepark provinciali è certamente il Platza, sul parco Talvera Bolzano, considerato uno degli skatepark più grandi d’Italia. In genere qui si accede – ci racconta Gabriel Widmann, Presidente dell’associazione Skateboard Project – dopo essersi esercitati nel “Platzetta”, fratello minore a Bolzano nel parco Firmian.
NUOVI SKATEPARK in bassa e oltradige
In anni recenti anche la Bassa atesina e l’Oltradige si stanno “attrezzando” con nuove strutture dedicate allo skateboard. Nel 2019 lo skatepark di Ora è stato risistemato con strutture per BMX, mentre tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2022 sono in arrivo due skatepark nuovi di zecca.
Uno, praticamente già pronto, si trova a Cortina sulla strada del Vino. Manfred Mayr, sindaco del paese, attende solo i tempi tecnici per la conclusione dei lavori e l’assestamento della gettata di cemento per poter aprire lo skatepark, la cui inaugurazione dovrebbe avvenire entro quest’anno. Intanto è già stata stipulata una convenzione per la gestione del parco, che verrà affidato gratuitamente all’associazione giovanile Westcoast e sarà raggiungibile con i mezzi pubblici, grazie a un collegamento alla rete dei trasporti con il city bus. Il progetto dello skatepark, che sorgerà fuori dal paese, vicino all’ex casello ferroviario, è parte di un progetto più ampio di riqualificazione e messa in sicurezza dell’intera area che vede un investimento di 580 mila euro, inclusi i costi per l’esproprio e la costruzione di barriere antirumore (quest’ultime sono costate 107 mila euro) per la cui conclusione il sindaco ha avviato tutte le procedure e sta ancora attendendo, da questa primavera, le risposte da parte di RFI, Rete Ferrovia Italiana.
Considerata la zona “rurale”, l’amministrazione rassicura di aver pensato anche alla collocazione di bagni con allacciamento alle acque nere e all’acqua potabile, nel rispetto dei campi dei contadini adiacenti.
Ma soprattutto il fatto che la pista dello skatepark sorga fuori dal paese permetterà di promuovere eventi e musica senza disturbare nessuno. Insomma, lo skatepark di Cortina – che conta circa di seicento anime – aspira a diventare un punto di incontro sovracomunale per l’intera Bassa atesina.
Si tratta di un’attenzione per i giovani e lo spazio pubblico manifestata anche da Luca Dallago, assessore del Comune di Laives: “Esistono diversi sport che coinvolgono i ragazzi, oltre al calcio, ed è giusto dare spazio anche a queste passioni”. Per questo sorgerà un nuovo skatepark nella zona del Campo sportivo Galizia.
“Qui tanti anni fa c’era una vecchia struttura per lo skateboard in cemento, ormai obsoleta e non utilizzabile. Ora creeremo un nuovo skatepark anche per riqualificare la zona”. Alla domanda se il progetto sia una risposta agli episodi della scorsa estate, quando un gruppetto di giovani aveva lanciato oggetti contro i Vigili del Fuoco, l’assessore ci ha risposto che no, in realtà lo skatepark era previsto già in precedenza.
Come a Cortina, anche a Laives lo skatepark sorgerà in zona periferica, ma all’interno di un’area sportiva e sarà quindi illuminato anche la sera. Aspetti, questi, che daranno ai giovani (e quindi agli amministratori) la tranquillità di usufruirne senza la paura di proteste dei cittadini per i rumori.
I costi per la realizzazione dello skatepark dovrebbero aggirarsi intorno ai 40 mila euro, mentre a livello amministrativo ‘incarico alla ditta è in fase di affidamento e dovrebbe arrivare a breve a una conclusione. Insomma, con lo sciogliersi delle nevi, speriamo di vedere “sbocciare”, nel 2022, un nuovo skatepark fiammante anche a Laives.
Foto principale: Thomas Plattner/Skateproject
Autrice: Caterina Longo