Un tram-treno per l’Oltradige

I sindaci di Appiano e Caldaro, con il supporto di diverse forze politiche, tornano a far sentire le proprie voci a favore del collegamento che risolverebbe il problema del traffico e ridurrebbe l’inquinamento. Ora occhi puntati sul Pums di gennaio.

I sindaci di Appiano e Caldaro, con il supporto di diverse forze politiche, tornano a far sentire le proprie voci a favore del collegamento che risolverebbe il problema del traffico e ridurrebbe l’inquinamento. Ora occhi puntati sul Pums di gennaio.
L’Oltradige torna a chiedere a gran voce un tram che colleghi i Comuni di Appiano e Caldaro con Bolzano attraverso la linea ferroviaria già esistente a Ponte Adige, che arriverebbe fino alla Stazione di Bolzano e non attraverserebbe quindi la città. 
Ogni giorno sono quasi 20.000 le vetture che dall’Oltradige si riversano nel capoluogo altoatesino per raggiungere soprattutto la zona industriale e il centro città. Di queste, oltre la metà provengono dai due comuni sopracitati, causando code e ingorghi nelle ore di punta. Il problema, rimasto irrisolto per tanti anni, è stato leggermente attenuato dall’entrata in scena del Metrobus che ha fornito sicuramente riscontri importanti. 
Ma ora i Sindaci dei due paesi coinvolti chiedono un impegno maggiore verso una mobilità sempre più green e puntano a realizzare quel tram che è sfuggito dalle loro mani nel 2019, quando il referendum consultivo bocciò la proposta a Bolzano. Anche se, a dire il vero, questo nuovo mezzo di trasporto non sarebbe un tram classico, bensì un tram-treno con alimentazione elettrica, una vera e propria metropolitana di superficie capace di immettersi e viaggiare anche sulle rotaie già presenti, per trasportare turisti e pendolari. “Credo che un mezzo su rotaia sia la soluzione ideale dal punto di vista della sostenibilità ma non solo. Sarebbe un aiuto concreto per risolvere il problema del sovraccarico di passeggeri sui mezzi di trasporto pubblici. Garantirebbe anche una maggiore puntualità perché non c’è il rischio di rimanere bloccato in coda. Spero vivamente che la Provincia capisca questa nostra necessità e prenda in carico la nostra richiesta” precisa Wilfried Trettl, sindaco di Appiano.

Il progetto “Hüsler”
A tal proposito, nel maggio di quest’anno, una grande coalizione formata dall’opposizione in Consiglio Provinciale aveva unito le proprie forze presentando una mozione – sottoscritta da Team K, Verdi, Freiheitlichen, Südtiroler Freinheit, Pd e M5S -, e bocciata qualche settimana fa dall’assessore alla mobilità Daniel Alfreider, che chiedeva di inserire nella lista delle opere infrastrutturali prioritarie l’idea del tram e di convocare un tavolo tecnico con STA e RFI. 
La mozione faceva seguito al progetto “Hüsler”, autorevole ipotesi progettuale il cui studio di fattibilità è stato commissionato dai Comuni di Appiano e Caldaro al famoso ingegnere svizzero Willy Hüsler, e che è stato già discusso nei rispettivi consigli e inserito nei piani urbanistici. 
In sintesi, il progetto prevedrebbe lo stesso tracciato su cui è presente oggi la ciclabile e che, da Caldaro passi per Appiano per poi, dopo il ristorante Pillhof, ricongiungersi ai binari della linea Merano-Bolzano a Ponte Adige, sempre con lo stesso mezzo. Da qui il tram proseguirebbe fino alla stazione di Bolzano, attirando, secondo i primi studi, almeno un 30% in più di passeggeri rispetto al metrobus, grazie anche ad un ipotizzato cadenzamento sotto i 15 minuti tra le stazioni di Bolzano centrale, piazza Bersaglio, Bolzano sud, Casanova e Ponte Adige.
“Un progetto con un doppio punto di forza, visto che collegherebbe in maniera funzionale e veloce la zona produttiva di Bolzano e non costringerebbe a posizionare dei binari all’interno della città, rispettando l’esito del referendum di due anni fa – spiega Matthias Cologna, coordinatore del Comitato Pro Tram e consigliere comunale a Bolzano. Il tram-treno risolverebbe il problema traffico intenso che si crea quotidianamente, creando una viabilità maggiormente sostenibile e sicura, rendendo più vivibile Bolzano e i paesi limitrofi, oltre che a ridurre la produzione delle quasi 100 tonnellate di CO2 emesse dalle vetture”.

Discussione nel Pums
Il vero grande nodo da risolvere è però quello legato alla normativa nazionale che per questo tipo di mezzo di trasporto ancora non c’è. Il progetto, per concretizzarsi, dovrebbe necessariamente passare attraverso il via libera del Ministero della Infrastrutture, motivo per cui in Italia, al momento, di tram-treno ne esiste soltanto uno, a Cagliari. “Per questo cercheremo di inserirlo all’interno dei punti del PUMS che verrà discusso in aula a gennaio prossimo. Sarà necessario prevedere questa opera a lungo termine per riuscire ad avviare tutte le procedure necessarie, dalla discussione con Roma all’adeguamento delle infrastrutture”, continua Cologna, che sottolinea anche l’importanza di cogliere opportunità dal punto di vista finanziario. “Solo pochi giorni fa il Ministero ha finanziato 240 milioni di euro alla città di Padova per una doppia tratta. I fondi statali ci sono, per ottenerli bisogna però elaborare piani di progettazione validi. In un’ottica futura, inoltre, questo collegamento ferroviario potrebbe anche essere un primo passo verso un ulteriore sviluppo del tracciato, collegandolo alla ferrovia statale nell’Unterland”. Una soluzione flessibile che potrà adattarsi a tutti gli altri progetti già completati delle amministrazioni, come il polo intermodale di Ponte Adige.

Autore: Alexander Ginestous

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