Ostinazioni ed abbagli

Siamo fatti per guardare avanti. Possiamo osservare dove poggiamo i nostri piedi, quello che sta davanti a noi e – sforzandoci un po’ – anche il panorama, arrivando fino all’orizzonte (e dintorni). La nostra prospettiva è dunque a breve, medio e lungo termine. E nel nostro campo visivo ci sono sempre altri individui. Persone come noi, in alcuni casi anche dotate di specifiche caratteristiche di affinità nei nostri confronti. Ma cosa vuol dire, in questo complicato periodo, guardare avanti? Non è facile per nessuno, vale anche per noi di QuiMedia che abbiamo voluto allegare a questo numero dei nostri tre giornali – Qui Bolzano, Qui Merano e Qui Bassa Atesina – uno specifico Magazine dedicato a tutte le belle cose che si possono fare quando il nostro territorio si imbianca. Il nostro guardare avanti consente anche di intravedere altro, con la coda dell’occhio. Il problema è che, a destra e a sinistra, da qualche tempo vediamo cose contrastanti. Da una parte osserviamo lo sforzo che il comparto turistico ha compiuto per riuscire programmare una stagione invernale in sicurezza. Dall’altra però constatiamo che nelle medesime località che ospitano le strutture, molti si ostinano, per convinzione o per paura, a confondere la risoluzione del problema con il problema stesso, ragionando in merito a vaccini e virus. Da una parte vediamo la scuola, che con grande determinazione è tornata nonostante tutto in presenza. Ma dall’altra constatiamo che sempre più famiglie preferiscono organizzarsi autonomamente a casa, per quanto riguarda il percorso formativo dei propri figli. Da una parte vediamo operatori sanitari che – fedeli ai principi del mestiere medico – da più di un anno fanno ogni sforzo per curare, ma anche per cercare di aiutarci a prevenire il contagio. Ma dall’altra vediamo anche centinaia e centinaia medici, infermieri e operatori a vario tipo di ospedali, distretti sanitari, case di riposo, che invece, non vaccinandosi, si fanno appunto portatori di una contraddizione che rischia di portare al collasso un intero settore. Per non parlare della perdita di credibilità di medicina e scienza. Si tratta di un vero e proprio serpente che si mangia la coda. Ma siamo fatti per guardare avanti e quindi non verremo meno al nostro compito di dare spazio alle buone notizie. Non mancando di promuovere anche il sano ottimismo proveniente dalla consapevolezza che la stragrande maggioranza di coloro che sono nel nostro campo visivo hanno a cuore gli altri, almeno quanto sé stessi.

Autore: Luca Sticcotti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *