Sono passati ormai più di 5 anni da quando il filosofo Luciano Floridi ha coniato il termine “onlife”, a significare che la nostra vita si svolge ormai in un continuo coesistere tra la dimensione fisica (offline) e quella digitale (online). Nelle nostre città siamo in effetti sempre più “onlife”. Un interessante esempio di questa commistione è l’utilizzo del web, dei dispositivi cellulari, e di tecnologie che permettono di fornire informazioni e servizi agli utenti in base al luogo esatto in cui si trovano, e agli oggetti che li circondano. La più semplice tecnologia di questi “servizi localizzati” è quella, di cui abbiamo già parlato, del QR Code: un codice a barre a due dimensioni, ormai noto a tutti per la dibattuta questione del greenpass. Basta posizionare un apposito QR Code in un punto preciso della città, assicurandosi che, una volta letto, rimandi a una pagina web appositamente sviluppata (o sia interpretabile in modo corretto da una app presente sul cellulare), e il gioco è fatto. Un esempio di questo approccio è “Di Verso Inverso”, il “percorso di realtà aumentata” dedicato a Dante nell’occasione dei 700 anni dalla sua morte. Nove installazioni, distribuite nelle città di Bolzano, Merano, e Bressanone, possono essere fruite nella loro dimensione fisica e, allo stesso tempo, rimandano a contenuti digitali accessibili inquadrando QR code posti su esse. Per poter fruire dei contenuti digitali, basta scaricare la app gratuita imaginAR e seguire le istruzioni. La presenza di QR Code richiede un approccio attivo da parte delle persone: sono loro a decidere se inquadrare o meno il codice, e fruire dei corrispondenti contenuti digitali.
Diverso è il caso dei beacon, veri e propri “fari digitali” bluetooth che, posizionati nelle città in precisi punti, interagiscono autonomamente con i dispositivi cellulari, scatenando (previo consenso) azioni specifiche che vengono eseguite dai cellulari stessi, tipicamente sfruttando il web per ottenere ulteriori informazioni. Le applicazioni sono davvero tantissime: si va dall’inviare automaticamente a un turista informazioni sui punti di interesse della città che incontra camminando, a inviare pubblicità su sconti e offerte quando si passa davanti ad un negozio. Beacon Südtirol-Alto Adige, un progetto finanziato dal fondo sociale europeo e svolto tra il 2018 e il 2020, ha creato un’infrastruttura di beacon molto capillare su tutto il territorio altoatesino. Tra le applicazioni che sono state realizzate su questa infrastruttura c’è quella che traccia la posizione esatta dei bus nelle città di Bolzano e Merano, grazie appunto alla presenza di beacon posti alle fermate e sui bus stessi. Maggiori informazioni sono disponibili al sito beacon.bz.it
Autore: Marco Montali