Via dei Vanga, è una delle vie che delimitano il centro storico di Bolzano. A chi e cosa si riferisce tale denominazione? I Vanga erano una nobile famiglia bolzanina; originaria di Burgusio (Val Venosta), nel XII secolo si era stanziata a Wangen (Vanga), frazione del Comune di Renon. Ma i Vanga fissarono la loro residenza anche a Bolzano costruendo una torre intorno alla quale sarebbe sorto, all’imbocco della Val Sarentina, un maniero. A dare lustro alla famiglia dei Vanga fu Federico, il figlio di Adelperone I, il quale aveva spostato nei pressi di Bolzano i suoi interessi economici. Intrapresa la carriera ecclesiastica, Federico divenne canonico di Augusta, nonché decano del Capitolo di Bressanone. Il 9 agosto 1207 fu eletto vescovo di Trento, con insediamento nella residenza episcopale il 18 novembre, festa della dedicazione della cattedrale. Federico di Vanga, il quale fu il primo vescovo a segnarsi con il titolo di principe, si distinse per intelligenza, energia, senso e tatto politico. Si pose subito all’opera, infatti già nel 1208 celebrò un Sinodo diocesano. Oltre a concedere ai due fratelli la costruzione del castello che sorge all’estremità di una roccia porfirica, strapiombante su tre lati sul torrente Talvera, a lui si deve la fondazione di Castel Rafenstein (Sarentino), ma sopratutto l’ideazione e la programmazione dell’attuale cattedrale trentina. Promosse la fondazione di vari ospizi per pellegrini, come quello di Longomoso sul Renon. Il vescovo Federico di Vanga mostrò abilità ed esperienza anche nell’amministrazione del principato; godette della fiducia dei sovrani, come Ottone IV di Brunswick (1182-1218) e Federico II di Svevia (1194-1250). Partecipò anche al Concilio Lateranense IV (Roma, novembre 1215). Partito per la quinta Crociata, morì il 6 novembre 1218 ad Accon, sulle coste della Siria, presso Tolemaide. Fu sepolto nella chiesa di S. Maria degli Alemanni, dell’Ordine Teutonico.
Autore: Leone Sticcotti