Birti: una riqualificazione che divide

Il sindaco di Vadena Oberhofer difende il suo operato dopo l’accusa di aver modificato il piano di recupero elaborato dalla precedente amministrazione: “Lavoriamo nell’interesse dei cittadini”. L’opposizione: “Forte delusione”.

“Il nuovo progetto di riqualificazione di Birti? Non ha stravolto quello della vecchia amministrazione. Sarà solo sviluppato in maniera differente”. Il primo cittadino di Vadena, Elmar Oberhofer, rispedisce al mittente le accuse mosse dall’opposizione in merito alla mancata approvazione del Pdr deliberato nel settembre 2020 dalla Giunta dell’ex sindaco Beati. “Sono stati disattesi gli accordi presi”, tuona Sanka Jarcarova, capogruppo della Nuova Lista Civica di Vadena.
Parole alla quali si sono aggiunte anche quelle dell’associazione per la tutela dei beni artistici Italia Nostra: “Il piano precedente rispondeva ad un preciso indirizzo di riqualificazione urbanistica nel pieno rispetto della storia della frazione e con uno sguardo rivolto al futuro. Il nuovo studio invece non tiene in conto dell’esistenza delle antiche mura e del cimitero sotterraneo che vi insistono”, spiega Stefano Novello, presidente dell’associazione.
Un fuoco incrociato che sembra però non scalfire Oberhofer, che rimarca la bontà del suo operato: “Leggo molte accuse infondate nei confronti della mia Giunta. Non ci siamo inventati niente di nuovo e non siamo sicuramente degli sprovveduti. L’idea del parcheggio sotterraneo era presente anche nel precedente piano. Noi cerchiamo di portare avanti un progetto in cui crediamo e lo facciamo a favore di tutti i cittadini. La maggioranza crede fortemente in questa riqualificazione e i primi passi sono stati fatti”, spiega il sindaco.

Una nuova piazza a Birti
Il nuovo progetto di riqualificazione dell’area Birti, argomento sulla bocca della politica locale da ormai quindici anni, è stato elaborato dall’architetto Uwe Bacher e prevede la costruzione di una nuova piazza con annesso un viale comprendente un marciapiede alberato (con accessi ai condomini), illuminazione e 17 parcheggi pubblici. Tutto ciò sorgerà su una superficie di poco più di 2.000 metri quadrati. La Giunta, nel suo progetto, si è impegnata per cercare di creare armonia tra l’esigenza di modernità e la tradizione rappresentata dall’imponente campanile risalente al 1200. L’obiettivo è quello di far diventare la piazza un punto di ritrovo per i residenti, ma anche un polo d’attrazione culturale.
Ma quali saranno quindi i prossimi passi? Alla domanda risponde direttamente Oberhofer: “A breve contiamo di approvare il piano definitivo e successivamente acquisteremo i terreni mancanti. In molti dimenticano la fatica fatta per acquistare l’areale, visto che più volte abbiamo dovuto contrattare per il prezzo e riformulare tutti i contratti. Ovviamente svolgeremo al più presto anche gli studi attorno al campanile per individuare eventuali reperti archeologici e capire quale soluzione adottare per la creazione del parcheggio interrato”. Proprio quest’ultimo, da 30 posti auto, verrà gestito da una cooperativa. Stessa cosa dovrebbe accadere con il diroccato e pericolante edificio Teza: “Recentemente è stata costituita la cooperativa Nuova Birti che intende acquistare l’immobile per costruire nuove abitazioni. Come amministrazione spero che si possa trovare un accordo con l’attuale proprietario per completare il rilancio totale della frazione, unendo così i bisogni dei residenti con quelli di chi svolge attività rurali”, spiega il sindaco. I costi totali per il Comune saranno di circa 600mila euro, a cui bisogna aggiungere i costi già sostenuti per l’acquisto del terreno di circa 148mila euro.

Il sindaco di Vadena Oberkofler

L’opposizione: “Il mondo non finisce a Vadena”
Ma la delusione per la capogruppo Jarcarova è forte: “Se il piano di recupero della nuova amministrazione dovesse andare in porto, le differenze a livello qualitativo con quello della vecchia giunta sarebbero enormi. Sembra che la Giunta pensi che il mondo finisca a Vadena, ma non è così. Servono orizzonti più ampi e le scelte urbanistiche ricadono pesantemente sui cittadini e sulla collettività”. A dare fuoco alle polveri è stato anche il nuovo muretto di 18 metri di lunghezza costruito al confine dell’area con la futura piazza oggetto di recupero. “Ci chiediamo quanto sia compatibile un muro in cemento armato con una torre romanica. Non ci vediamo nessun amore e rispetto dell’amministrazione verso il proprio patrimonio artistico”, commenta Jarcarova, che contava in un intervento tempestivo delle forze politiche per bloccare la costruzione. Cosa non accaduta in quanto, come precisato dal sindaco Oberhofer, il muretto è stato costruito da un privato.

Autore: Alexander Ginestous

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