Il passaggio dedicato all’artista May Hofer

È dal 13 giugno 2013 che lungo via Rosmini si trova in zona Museion il “Passaggio May Hofer”. Chi era e cosa fece? May Ottawa era nata l’8 settembre 1896 a Cybi, piccolo centro industriale presso Cracovia. Morto il padre Viktor, la madre si trasferì con la figlia a Pola. Scoppiata la prima guerra mondiale May frequentò per tre anni l’Accademia per l’arte applicata di Vienna, seguendo i corsi di tessuti di Rosalie Rothansis e di disegni di moda di Eduard Wimmer-Wisgrills. A Vienna conobbe il noto pittore e architetto dell’Accademia, Anton Hofer, originario di Bolzano; si sposarono a Vienna nel 1919. Anton Hofer decise di ritornare a Bolzano, dove il 21 marzo 1923 nacque il figlio Arno. Negli anni Venti May Hofer iniziò a Bolzano lavori in batik “su seta”; nacquero i primi arazzi a ricamo, mostranti immagini della terra slavo-polacca, la sua terra natia. Dopo anni di gestione della Pensione Belvedere a Miramare, May Hofer ritornò a Vienna seguendo all’Accademia il corso di ceramica a smalto del professor Nedbal e imparò la tecnica russa dello smalto a rete dalla moglie di Nedbal, l’ucraina Marika Dolnizka. Rilevato l’atelier di Emmanuel Fohn in un sottotetto di via Leonardo da Vinci, ne fece un ambiente in cui poté sviluppare la sua creatività, avente come riferimento il carattere popolare slavo, la mistica ortodossa, l’ambiente culturale ebreo-polacco. Realizzò una serie di mosaici intessuti, le cosiddette Textures di Limoges e Cloisonné. Dal 1964 partecipò a numerose mostre in Italia e all’estero. Dal 1972 al 1984 May Hofer viaggiò molto: Thailandia, Russia, Polonia, Israele, Bulgaria. Sono degli ultimi anni le opere in smalto, come i tabernacoli dello Jesuheim di Cornaiano e della Casa di Riposo di Castelrotto; per lo Schwesternheim di Fiè creò il quadro in smalto “Der gute Hirte”. Frutto dell’ultimo periodo creativo sono i tappeti-quadro. May Hofer morì a Bolzano il 3 maggio 2000, aveva 103 anni.

Autore: Leone Sticcotti

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