Un nuovo Presidente e la speranza di una nuova Politica

Ho sempre vissuto l’elezione del nuovo presidente della Repubblica con grande interesse, quasi fosse una sorta di utile reset periodico della vita dello stato. Ogni elezione del capo dello stato ha una sua ritualità ma presenta sempre novità e colpi di scena. Ma – soprattutto – costringe tutti a tornare al punto di partenza del sistema democratico, ovvero alla nostra Costituzione di cui il Presidente è il massimo garante. E’ lì che risiede il nocciolo del patto tra cittadini e tra cittadini ed istituzioni. E il Presidente è un cittadino, uno come noi, al quale periodicamente spetta il difficile compito di tirare le fila, per 7 lunghi anni. Forse la mia passione è dovuta al fatto che il mio primo ricordo consapevole di un’elezione di capo di stato risale al 1978. In quell’anno fu il partigiano Sandro Pertini a ricevere il più alto incarico. Nei giorni scorsi mi è capitato di rivedere una docufiction ante litteram realizzata dal grande Gianni Bisiach, i cui protagonisti pochi mesi prima dell’elezione di Pertini erano lui stesso e l’ex Presidente Giuseppe Saragat. Entrambi intenti a raccontare la loro rocambolesca fuga da Regina Caeli del 1944, organizzata dai loro compagni partigiani Sebastiano Vassalli e Pietro Nenni. Dopo Pertini ancora per diversi anni le elezioni dei Presidenti della Repubblica hanno potuto vedere protagonisti coloro che portarono avanti la in prima persona lotta per la libertà e per la giustizia nel nostro paese, sfociata in una democrazia voluta con forza e poi vergata dai padri costituenti. Successivamente a quel periodo, da Napolitano in poi, il ruolo del Presidente della Repubblica è addirittura aumentato d’importanza, a causa della crisi dei partiti e della politica, spesso incapaci di rinnovare le capacità di mediazione che sono il sale stesso della democrazia. L’auspicio dunque è duplice: innanzitutto che il successore di Sergio Mattarella riesca a proseguire nel solco dei suoi due predecessori, riuscendo a trovare soluzioni di governo anche nei casi malaugurati in cui i partiti non trovino le necessarie intese. Ma soprattutto dobbiamo augurarci che partiti e parlamentari riescano a ritrovare la via maestra del bene comune, superando tutte le derive che negli ultimi anni hanno allontanato se non addirittura disgustato i cittadini.

Autore: Luca Sticcotti

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