Qui Intervista a Rolando Tessadri, un artista che vive a Salorno da sempre. Ha due figli di 17 e 21 anni che gli danno tante soddisfazioni e qualche grattacapo. È insegnante e ama ascoltare le sue studentesse e i suoi studenti. Dipinge da quando era bambino e nel corso degli anni ha esposto in molti spazi pubblici e gallerie private, sia in regione che nel territorio nazionale. Si è occupato anche di tecniche della vetrata. Di recente la Provincia di Bolzano ha acquisito una sua opera, che sarà messa a disposizione della collettività attraverso Artoteca.
La cosa che mi piace di più di me.
La mia pazienza.
La volta che sono stato più felice.
Quando sono nati i miei figli.
Da bambino sognavo di diventare…
Un artista, naturalmente.
La persona che invidio di più.
Penso che gli artisti in genere nutrano invidia verso tutti i propri colleghi, ma siano anche molto abili nel dissimulare questo loro stato d’animo.
Un libro da portare sull’isola deserta.
Porterei un film: Il posto delle fragole.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Non me lo ricordo.
La mia occupazione preferita.
Dipingere.
Il Paese/luogo dove vorrei vivere.
Un Paese caldo, dove non viene mai inverno.
Il colore che preferisco.
Se devo scegliere, scelgo il rosa.
Il fiore che amo.
La rosa, ovviamente.
Il mio piatto preferito.
Mi piace la cucina orientale.
ll mio musicista preferito.
Il mio quasi compaesano Anton Webern.
Il mio pittore preferito.
Malevic.
Del mio aspetto non mi piace.
Che sto invecchiando.
Non sopporto…
I conflitti.
Dico bugie solo…
A me stesso, ogni tanto.
La mia paura maggiore.
“Che il cielo mi cada sulla testa”.
Il giocattolo che ho amato di più.
La spada di Zorro il giustiziere.
La disgrazia più grande.
Crescere troppo in fretta.
L’oggetto a cui sono più legato.
I miei occhiali da lettura.
Il mio primo ricordo.
Il tavolo dei pastelli, alla scuola materna.
Dove mi vedo fra dieci anni.
Mi auguro di poter essere ancora nel mio studio a dipingere.
Per un giorno vorrei essere…
Zorro!
Se fossi un animale, sarei…
Sicuramente un gatto d’appartamento.
Autrice: Caterina Longo