Isole Minori: un arcipelago sul pentagramma

Si intitola “Attorno a noi” il nuovo lavoro del gruppo musicale bolzanino, formato da Rino Cavalli, Andrea Palaia, Stefano Petrungaro e Nick Petricci.

Sono sulla breccia da una ventina d’anni queste Isole Minori, formazione che ruota attorno ai musicisti bolzanini Rino Cavalli (batteria), Andrea Palaia (basso) e Stefano Petrungaro (voce, slide e armonica), arricchita da qualche anno dall’entrata nel gruppo del polistrumentista trentino Nick Petricci. In origine si trattava di un ensemble con voci cantanti, recitanti, cori, nonché svariati strumentisti, sempre basato sulle canzoni scritte da Petrungaro ma poi elaborate di concerto dai soci musicali.
Dopo un indispensabile demo circolato – ahimè – solo tra gli amici ma realizzato con amore e professionalità all’inizio della loro storia, le Isole Minori hanno dato alle stampe un primo dischetto ufficiale una decina di anni fa, con quattro brani di studio e due dal vivo, con la line-up ridotta a trio ma con l’aiuto di qualche amico.
In questi giorni è disponibile sia in formato solido che sulle piattaforme musicali il nuovo lavoro significativamente intitolato Attorno a noi con il trio divenuto quartetto a tutti gli effetti.
“Facciamo un disco a decennio – ci scherza su Rino Cavalli – come Donald Fagen…”, poi è Stefano Petrungaro a prendere la parola: “Le prime mosse di questo nuovo lavoro sono cominciate appena prima del lockdown del 2020, eravamo molto carichi per il fatto che ora con l’ingresso di Nick il gruppo aveva trovato il suo equilibrio; ma abbiamo dovuto fare subito i conti con il periodo difficile che si andava prospettando, il non potersi vedere di persona per mesi, lo stare in casa, poi appena si è potuto abbiamo cominciato a registrare, magari senza trovarci tutti in contemporanea. Alla fine la pandemia l’abbiamo sfruttata a nostro vantaggio, riflettendo, lavorando a lungo sui brani, aggiustando il tiro senza avere l’urgenza di dover terminare in un momento preciso”.
I brani che compongono il disco sono stati registrati interamente nello studio del batterista che ci spiega come lui e gli altri intervengano sulle composizioni che Petrungaro sottopone alla loro attenzione: “Proprio l’altro giorno mi è capitato di ascoltare il primo provino che avevamo fatto per il brano Per sempre, che all’inizio aveva la struttura di un tango classico, nel corso delle prove e delle registrazioni ha assunto un colore completamente diverso, in realtà è comunque sempre un lavoro di gruppo perché oltre ad Andrea, Nick e me”. Non è un caso che nelle note di copertina del nuovo disco ci sia scritto arrangiamenti Isole Minori e proprio riguardo al nome del gruppo è interessante sentire le varie interpretazioni dei componenti: “Personalmente – ci racconta Nick Petricci – al nome dò un significato diverso, anche a seconda della giornata, guardando la copertina del disco realizzata da Giulia Palaia, mi viene da pensare che siamo come quattro piccoli isolotti che viaggiano in modo libero in uno spazio. Quattro musicisti che vagano in un ampio spazio musicale”.

Rino Cavalli non va a parare troppo distante da quanto affermato da Nick quando ci dice che vede il gruppo come un piccolo arcipelago formato da musicisti/isole con esperienze diverse, con idee che possono essere un po’ in comune e un po’ no, in mezzo ad un mare dove ognuno agisce in libertà senza mai dimenticarsi completamente dall’altro. “Siamo isolette poco lontane dal continente – chiosa Petrungaro –, con caratteristiche diverse da quelle delle cosiddette isole maggiori, stiamo in disparte, guardiamo quel che accade e quando si presenta la necessità di comunicare tra noi lo facciamo con la musica. Un isolotto minore è anche un luogo poco frequentato, ideale per ritirarsi e per riflettere”.
Il fatto che con l’arrivo del nuovo componente le Isole Minori abbiano sfoltito il parterre di ospiti la dice poi lunga sul fatto che ora abbiano finalmente terminato un lungo percorso alla ricerca della propria cifra; il disco vede infatti la sola presenza del già citato Mattuzzi (di fatto il quinto uomo) alle tastiere (e al mastering), alla voce di Roberta Manzini che duetta con Petrungaro e alla viola da gamba di Giuliano Eccher in Prima di andare.Venendo al disco, come abbiamo detto è disponibile sia fisicamente che in formato digitale su svariate piattaforme attraverso distrokid.com, sono sei i brani che lo compongono, tutti all’insegna di una connotazione sonora molto personale e senza tempo, attuale ma non collocabile in un periodo preciso, con testi che attraversano soprattutto la sfera personale, senza essere necessariamente autobiografici. “Quando sono tornato in Alto Adige – conclude il cantante – è stata chiara la volontà di proseguire, è sopraggiunto Nick e con mio grande stupore abbiamo ripreso a suonare come se non avessimo mai smesso, anzi come se nel frattempo avessimo continuato a fare prove insieme e quindi suonando di colpo meglio di prima”.

Autore: Paolo Crazy Carnevale

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