A pochi chilometri da Merano c’è un posto davvero incantevole, una nicchia fiorita assolutamente imperdibile. Dalla città del Passirio la si può raggiungere con l’autobus 201, quello diretto a Bolzano, o viceversa dal capoluogo altoatesino verso Merano, scendendo a Postal, alla fermata dell’Associazione Turistica, proprio in prossimità dell’Hotel/Ristorante Muchele. Da lì si imbocca la stradina che sale verso la montagna, vicolo Maier; percorsa interamente, si incrocia via della Chiesa e si gira a sinistra; si prosegue per poco meno di 500m fino a raggiungere la parrocchia Santa Croce; subito dopo gli alti cipressi che la delimitano si gira ancora a destra e ci si mantiene su via della Chiesa per altri 45-50 minuti circa di cammino fino a raggiungere il Wieslerhof.
Naturalmente, si può anche salire in auto, perché la strada, seppur stretta e piuttosto ripida in certi tratti, è asfaltata: ma giunti alla meta ci accorgeremmo che i posti auto sono limitati, pertanto sarebbe opportuno scegliere un mezzo di trasporto alternativo e più ecologico come le nostre gambe. Questo è davvero il periodo ideale per progettare ed organizzare questo giretto e presto… saprete il perché!
Per chi ama la natura, i colori caldi, i profumi e l’irrefrenabile gioia che la primavera sa regalarci – e non solo per chi è appassionato di cromoterapia – resterà sbalordito dal mare di onde gialle, proprio in prossimità del maso Wiesler. La storia – reperibile su internet – narra che il proprietario Johann Laimer, ex giardiniere, dal 1999 gestisce e cura circa 200 castagni sparpagliati su 3 ettari di terreno adiacenti al maso e vicini ad alcuni filari di viti ; ma quello che non si legge fra le righe è che non si è accontentato delle castagne; è andato oltre, con sensibilità verso la natura, creatività ed ingegno di un’anima nobile. In un mondo ormai dalla deriva, in cui anche gli insetti impollinatori sono a rischio di estinzione, è davvero incredibile imbattersi in 18000 bulbi di narcisi, che sono approssimativamente centoquarantamila fiori, posti a dimora sotto ai suoi castagni. Bulbi che proprio in questo periodo sono all’apice della fioritura. Si tratta di narcisi della varietà Dutch master ovvero narciso a trombetta. Per non parlare poi che tutto il materiale di scarto degli alberi, quali rami, foglie e ricci vengono trinciati e sparpagliati nel sottobosco lungo le varie stradine di questo angolo fiorito, come i contadini fanno con le andane nei campi, e mentre si cammina, attratti dal giallo dilagante, i nostri passi accarezzano un terreno soffice e morbido; quindi niente più bruciature di scarti vegetali che appestano l’aria, che producono co2 e alimentano l’inesorabile riscaldamento climatico ormai irreversibile. Per innaffiare cotanta bellezza ci sono degli irrigatori a pioggia posti nel castagneto e qua e là si incontrano api e soprattutto bombi visitare le antere di ogni fiore e caricarsi di polline. Il luogo è apprezzato anche da fotografi, semplici curiosi, ciclisti e amanti della natura e della cucina tradizionale sudtirolese.
Autore: Donatello Vallotta