Per Andrea Maffei l’impegno a favore di qualcosa o di qualcuno è una cosa innata, una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto nel combattere le sue battaglie in direzione ostinata e contraria, citando il suo amico Fabrizio De Andrè, senza per altro avere voglia o necessità di mettersi in mostra. Perché per lui è una questione di pelle, come recita il titolo di un suo nuovo e prezioso CD prodotto in totale autarchia e richiedibile contattando Maffei via Facebook.
Alla base di tutto c’era, per Andrea, il desiderio, anzi forse è meglio dire l’urgenza di poter fare qualcosa per certi suoi amici in difficoltà.
“Da alcuni anni – ci spiega Maffei – con alcune altre persone condivido la conoscenza di alcuni ragazzi che stanno in giro per le piazze di Bolzano, nel mio caso, visto che è la zona in cui mi muovo maggiormente, piazza Mazzini e piazza Vittoria. Mi riferisco ai cosiddetti senzatetto, un fenomeno che non si limita a queste piazze, ma che è piuttosto un problema riguardante tutta la città. Si tratta di persone che faticano a poter utilizzare certi benefit istituzionali in quanto provenienti da paesi europei, e spesso arrivano a Bolzano perché la nostra città sembra il paradiso, una vetrina luminosa e ricca. Invece qui inizia per loro la disperazione, la difficoltà di trovare un lavoro nonostante nel paese da cui provengono abbiano conseguito una laurea. Ecco, io parlo con loro, mi raccontano le loro storie, cerco di aiutarli; non vorrei usare il termine carità che è stato un po’ usucapito dalla cultura cristiana. Diciamo che li aiuto come posso, col mio tempo, con un pacchetto di sigarette o un pasto dal kebabaro, con un kebab sospeso potremmo dire”.
Sotto le feste di Natale, chiedendosi cos’altro potesse fare per queste persone, Andrea Maffei ha pensato che la cosa più naturale fosse di dedicare il suo naturale talento come cantautore a favore della causa di questi senzatetto, producendo il tutto al minimo delle spese, facendo tutto da solo, o quasi, e vendendo il disco ad un prezzo simbolico per mettere insieme un po’ di soldi per i suoi amici.
“Mi sono detto” – prosegue Andrea – “ho tante canzoni che non ho mai registrato, cose che magari mi sono anche scordato di aver scritto, o brani che non ho mai proposto alla Spritzband, le arrangio, le registro e faccio un CD da vendere per permettere a questi ragazzi di passare qualche momento più sereno. Soprattutto è importante il fatto di non limitarsi a portargli qualcosa, ma di dedicare loro un po’ del proprio tempo. Una cosa molto bella è che due di loro sono riusciti anche ad uscire da questa situazione, hanno trovato una compagna, si sono accasati, lavorano, e uno ha anche preso la patente”.
Venendo al disco, Questione di pelle si compone di undici brani. Maffei ci ha lavoro alacremente tra le mura domestiche, facendo tutto in autonomia, inclusa la copertina in cartoncino la cui confezione è chiusa elegantemente da un sigillo in cera, come si usava in tempi lontani, recante l’iniziale dell’autore.
“Mi sono aiutato con una tastiera con la quale ho programmato tutti i suoni, dalle chitarre alla batteria, mi sono improvvisato arrangiatore, mi sono occupato delle parti vocali, con l’eccezione di Canzone Blu che ho chiesto di cantare a Monika Callegaro e di Angiolina in cui la voce è della cantante trentina Roberta Kerschbaumer. Le canzoni in alcuni casi sono ripescate dal passato, altre fanno parte di un ciclo mio legato mia vita negli ultimi anni”.
Il disco, è giusto dirlo, va molto oltre la buona causa per cui è stato registrato: l’ascolto convince parecchio, e i brani sono tutt’altro che messi lì in qualche modo. Andrea Maffei ha fatto davvero un ottimo lavoro, anche nella scelta della scaletta, che vede tra l’altro canzoni dal testo importante come ‘Novembre ’66’, scritta con Marco Perissinotto e ispirata all’alluvione, ‘Sarajevo’, su una bomba esplosa al mercato in quella città, o ‘Angiolina’, che racconta una storia legata al terremoto in Abruzzo. Particolarmente da ricordare sono il brano che apre il disco, ‘Finalmente per te’, il nuovo arrangiamento dedicato a ‘Due cuccioli’, dal vinile dell’85, Gira e rigira e Il gruista scritta per Georg Clementi. “Sono un po’ tutte storie che in qualche modo mi arrivano – conclude – e che io racconto. Fabrizio De Andrè un giorno mi raccontò che lui si paragonava ad uno che se ne sta seduto su una bitta, al porto, in attesa del rientro delle navi per ascoltare i racconti dei marinai. Ecco, io mi sento esattamente così”.
Autore: Paolo Crazy Carnevale