Un piccolo gesto per prendersi cura del prossimo

INSERZIONE PUBBLICITARIA – Anche quest’anno, è possibile destinare il 5 e l’8 per mille delle proprie imposte alla Caritas e alla Chiesa cattolica, per sostenere progetti di solidarietà in favore dei più bisognosi e interventi di contrasto alle emergenze in territorio italiano. Anche se per molti è un gesto di poco conto, con la propria dichiarazione dei redditi ci si può prendere cura del prossimo, garantendo servizi gratuiti soprattutto a chi ne ha più bisogno.

Siamo a Sarnes, poco a sud di Bressanone, in Alto Adige. Qui, in una struttura messa a disposizione gratuitamente dalla diocesi, la Caritas altoatesina ha allestito un centro di accoglienza per i profughi che scappano dalla guerra in Ucraina. Si chiama casa San Giorgio, e vi incontriamo Alona con i suoi 3 figli di 16, 12 e 10 anni. Sono arrivati a fine marzo, dopo un mese di viaggi e colpi di fortuna che hanno permesso loro di mettersi in salvo. Il marito di Alona è invece rimasto a Kurakhove, a oltre 2.500 km di distanza, per difendere il proprio paese dagli attacchi russi, “Anche se forse lo avrebbero fatto passare” racconta tristemente Alona, mentre ci consegna la sua storia. Con la famiglia viveva nella provincia del Donetsk, nell’Ucraina orientale, territorio interessato da combattimenti già dal 2014. Sono circa 8 anni che Alona vive nella paura, per sé e per i propri figli, e forse è stata proprio questa a spingerla subito a scappare, quando il 24 febbraio la sorella le comunica per telefono che è scoppiata la guerra. Le cose precipitano velocemente: gli spostamenti vengono ostacolati, è impossibile recarsi a scuola o al lavoro e le città precipitano nel caos. Gli scoppi delle esplosioni diventato la costante, di giorni come di notti insonni. Presa la decisione di partire, non è stato così semplice metterla in pratica: la strada è disseminata di pericoli, Alona affronta con i propri figli un viaggio di centinaia di chilometri in autobus fino a Kramators’k per poi raggiungere in treno Leopoli, dalla parte opposta dell’Ucraina. Da qui riescono a riparare in Ungheria e poi al seguito di altri connazionali raggiungono la Slovacchia, dove fanno la conoscenza di alcuni volontari che offrono un passaggio verso l’Italia, arrivando finalmente a Bolzano. Alona esprime una profonda gratitudine verso tutte le persone che l’hanno aiutata fin qui, e ci tiene a ringraziare l’Italia per aver offerto un posto sicuro a lei e ai propri figli.
Ad accoglierli ci sono stati gli operatori della Caritas e i numerosi volontari da loro coordinati, ma alle spalle di questo intervento ci sono anche i numerosi cittadini che scelgono di sostenere questi progetti, anche solo con una semplice firma. Ognuno infatti, con la propria dichiarazione dei redditi, può decidere di prendersi cura del prossimo, come visto in questo esempio.
Ma la Caritas non è attiva solo per progetti che sostengono i profughi delle guerre: “Con i fondi derivanti dal 5 e dall’8 per mille, quest’anno finanziamo il servizio Hospice della Caritas, la consulenza per debitori, il Centro d’Ascolto, la distribuzione pasti Santa Chiara, così come la Caritas parrocchiale e il volontariato, affinché possano offrire gratuitamente i loro servizi alle persone in difficoltà”, spiegano il vescovo Ivo Muser e il direttore della Caritas Franz Kripp, ringraziando per questa importante dimostrazione di umanità.
Ci sono le persone come Claudia, giovane madre di due figli, che durante la pandemia ha perso il proprio lavoro nel settore alberghiero, proprio mentre il marito si è ammalato gravemente. Nel suo caso la famiglia si è trovata di colpo a dover colmare la perdita di reddito con i risparmi, vedendoli ben presto esaurire. Grazie alla consulenza per debitori della Caritas, tuttavia, Claudia ha potuto avere la sicurezza di riuscire a pagare l’affitto e le bollette più urgenti, evitando la possibilità di perdere l’intero appartamento.
Anche Anna è grata per l’aiuto ricevuto dalla Caritas: aveva solamente 13 anni quando al fratello maggiore Elias venne diagnosticato un tumore maligno all’intestino. La notizia improvvisa rende difficile affrontare tanto le fasi dolorose della chemioterapia che annienta le forze del ragazzo, quanto la morte precoce che getta in una profonda depressione la sorella. Anna però, grazie al sostegno costante del servizio Hospice della Caritas, ha trovato una via d’uscita, e oggi con coraggio trasmette questa voglia di reagire portando la propria testimonianza ai giovani nelle scuole.
Oppure Erisa e Drina, due giovanissime sorelle di 19 e 16 anni, giunte a Bolzano dall’Albania con il sogno di studiare e riscattarsi, ma anche con le difficoltà di riuscire a mantenersi, tra affitti costosi e contratti part-time. Come altri, hanno potuto trovare la via verso l’indipendenza grazie al Centro d’Ascolto della Caritas, un servizio che punta a costruire percorsi di “capacitazione” delle persone che vi si rivolgono, valorizzando o riattivando le risorse che queste portano con sé, attraverso una relazione di ascolto e l’elaborazione di progetti individualizzati.
Questi interventi, accanto a servizi più classici, come la distribuzione pasti Santa Chiara e il lavoro delle parrocchie e del volontariato, continuano ad essere possibili anche grazie agli stanziamenti del 5 e 8 per mille alla Caritas e alla Chiesa cattolica.

Con un semplice gesto come la tua firma sulla dichiarazione dei redditi, puoi fare in modo che le persone in difficoltà ricevano un aiuto materiale per i bisogni essenziali come l’alimentazione e l’alloggio, ma anche ascolto, fiducia e sostegno per superare crisi e momenti difficili. Scegliendo la Caritas e la Chiesa cattolica come beneficiari del tuo 5 e 8 per mille, puoi sostenere questi progetti sociali e far parte di coloro che coltivano valori di solidarietà per far crescere l’umanità! L’imposta la paghi comunque, ma a chi questo puoi sceglierlo tu.

Per maggiori informazioni:
Diocesi di Bolzano – Bressanone: www.bz-bx.net/it – tel. 0471 306 300
Caritas Diocesi Bolzano – Bressanone: info@caritas.bz.it – tel. 0471 304 300

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