A Bolzano il ricordo di Albin Egger-Lienz

Via Egger-Lienz: la via tra il convento Muri-Gries e il Palazzo Ducale, che dal 1880 era denominata Wendlandweg, dal 1948 è intitolata ad Albin Egger-Lienz. Chi era e cosa e fece?
Nato il 21 gennaio 1868 a Striebach presso Lienz (Tirolo orientale), avendo come maestro il padre Georg, pittore e fotografo, Albin frequentò dal 1884 l’Accademia di Belle Arti a Monaco di Baviera. Già da studente ebbe riconoscimenti per i suoi lavori: la piccola Medaglia d’Argento per il dipinto “Sacra Famiglia”, e quella grande per “Karfreitag” (Venerdì santo), dipinto per il quale ottenne a Vienna la piccola Medaglia d’Oro statale. Medaglia di Bronzo l’ebbe all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 per il dipinto “Feldsegen”. Stabilitosi a Vienna, nel 1900 divenne membro dell’Associazione viennese degli artisti.
Nel 1911 si trasferì ad Hall (Tirolo). Insegnò all’Università di Weimar dal 1912 al 1913, anno in cui si trasferì con la famiglia (la moglie, Laura Helena Dorotea von Egger-Möllewald, e tre figli, Lörli, Fred e Ila) a S. Giustina, nei pressi di Bolzano. Nel 1916 lavorò come pittore di guerra a Folgaria e Trento; dipinse quadri dal fronte; tra le sue creazioni fu il grandioso “Den Namenlosen 1914”.
Va ricordata l’opera del 1906, la “Der Totentanz von Anno Neun” (La danza macabra dell’anno nove), una mesta riflessione sul destino dell’uomo mandato a combattere, una sorta di presagio di ciò che sarebbe scoppiato dopo otto anni.
Albin Egger-Lienz, al quale negli ultimi anni di vita fu conferita la Laurea ad honorem dell’Università di Innsbruck e la cittadinanza onoraria di Lienz, morì a 58 anni il 4 novembre 1926 nel maso Grünwald di S. Giustina.
Tra le opere di Albin Egger-Lienz, che dipinse sopratutto quadri ad olio, vi sono i Kriegsbilder (quadri di guerra) e i “Gedankenbilder” (quadri del pensiero, che si concentrano sulla vita contadina e rurale); i suoi dipinti si trovano sopratutto nei musei del Tirolo, ma anche in alcuni musei di Vienna, e altrove.

Autore: Leone Sticcotti

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