La via dedicata a Reginaldo Giuliani

Via Reginaldo Giuliani, è una delle due vie minori colleganti Piazza IV Novembre con Corso Libertà. Chi era e cosa fece? Nato a Torino con il nome di Andrea il 28 agosto 1887, il 25 settembre 1904 entrò nel noviziato domenicano di Chieri, si laureò in teologia e fu ordinato sacerdote il 27 settembre 1911; fra’ Reginaldo, tale il suo nuovo nome, come predicatore domenicano fu attivo dal 1915 a Trino Vercellese. Nel 1916, assegnato come cappellano al 55° Reggimento fanteria “Marche”, partecipò alle battaglie dell’Isonzo, meritandosi la prima medaglia di bronzo. Sempre come cappellano, nel 1917 passò ai reparti di assalto, noti come “Arditi”, della III Armata, guadagnandosi altre medaglie. Ma fu cappellano anche dei Legionari fiumani, partecipando all’occupazione di Fiume, apprezzato per la profonda fede e l’indomito coraggio dallo stesso Gabriele d’Annunzio. Ripresa la vita religiosa, assegnato al convento di S. Domenico di Torino, si occupò della formazione della gioventù. Oltre ad essere predicatore in varie zone d’Italia, fu fecondo scrittore. Nel 1922 partecipò alla Marcia su Roma. Dal 1924 fu cappellano della Regia Accademia di Artiglieria e del Genio di Torino. Nel 1927, oltre ad essere “predicatore generale”, fu docente all’Università Statale di Torino. Tornato in Italia dopo tre anni (1927-1930) di apostolato in America, diede vita a diverse iniziative per la formazione dei giovani. Nell’aprile 1935 padre Reginaldo partì per la guerra d’Etiopia, come centurione cappellano del Primo Gruppo Battaglione Camicie nere d’Eritrea. Anche nelle dure condizioni di vita in Africa orientale padre Reginaldo dimostrò la forte tempra di uomo di Dio. Nel gennaio 1936, mentre infuriava la battaglia del Trembien, a Mai Beles padre Reginaldo, pur già ferito da arma da fuoco, continuava a confortare e assistere feriti e moribondi. Stava dando i conforti religiosi a un giovane soldato, morente per le gravi ferite, quando fu attaccato e trucidato con la scimitarra da un abissino; era il 21 gennaio 1936.

Autore: Leone Sticcotti

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