Sabato 15 e domenica 16, come nel resto d’Italia, si sono tenute anche a Bolzano le giornate del Fondo Ambiente Italiano. I due momenti, svolti all’insegna dell’arte, della storia e della tutela del patrimonio culturale locale, sono stati un’occasione rivolta a tutta la cittadinanza per prendere parte a tre visite guidate tra Piazza Gries e via Martin Knoller. La grande novità di quest’anno: un tour all’interno del cimitero dell’antica chiesa parrocchiale del quartiere.
// Di Andrea Dalla Serra
La tutela paesaggistica e del patrimonio artistico, la sensibilizzazione della popolazione e, soprattutto, la restituzione dei beni alla collettività, sono tre dei principali obiettivi che, fin dalla propria nascita avvenuta nel 1975, il Fondo Ambiente Italiano si impegna a perseguire.
A livello provinciale, però, non è presente alcun bene FAI; il più conosciuto tra quelli in prossimità dell’Alto Adige, d’altra parte, è il Castello di Avio nel vicino Trentino.
“Speriamo un domani di poter avere un bene FAI anche qui. Probabilmente, questa mancanza è dovuta anche al fatto che, a livello locale, c’è una storica attenzione al bene pubblico e alla tutela artistica”, spiega la referente del Gruppo giovani del FAI Bolzano, Federica Cassarà. “Il FAI ha il compito di vigilare sulla presenza di abusi o mancanze nei confronti dei beni culturali e per questo a livello nazionale si è spesso intervenuti per salvare dei beni che rischiavano di perdere il proprio splendore o non erano accessibili al pubblico. La Fondazione ha a cuore la cultura delle persone e lo dimostra anche tramite la restituzione dei beni alla cittadinanza”, continua.
I tre beni aperti quest’anno al pubblico sono stati: il convento di Muri-Gries (con visita guidata messa a disposizione dagli studenti del Liceo Carducci in qualità di ‘Apprendisti ciceroni); la chiesa di Sant’Agostino e l’antica parrocchiale di Gries con il suo storico cimitero. Queste ultime due hanno avuto le visite guidate tenute dai volontari della fondazione, tra cui il FAI di Merano. “Non è una cosa da poco il coinvolgimento degli studenti nelle visite guidate: io stessa mi sono avvicinata a questa realtà proprio attraverso la scuola e, successivamente, andando a studiare a Roma, una città nella quale c’è veramente molto da scoprire; qui a Bolzano, però, per non essere una città grande mi sento di dire che c’è un’offerta abbastanza varia e non sono poche le attività che prendono vita anche grazie alla quindicina di volontari del gruppo giovani e della delegazione del capoluogo”, evidenzia Cassarà. Nei prossimi mesi, infatti, è in programma uno scambio culturale e di visite reciproche con il FAI di Bari, come già accaduto con Trento e Brescia.
Nel convento
dopo 20 anni
Non è la prima volta che il convento benedettino Muri-Gries viene aperto al pubblico per le giornate organizzate dal FAI: “È successo già una ventina di anni fa, ma non è detto che la mia generazione abbia potuto usufruire di quell’occasione”, dice Cassarà. Il convento fu prima castello dei Conti del Tirolo, poi sede dei canonici agostiniani e, infine, utilizzato come monastero dei benedettini provenienti dalla Svizzera, precisamente da Muri. E furono proprio questi due ordini religiosi a contribuire alla fioritura del quartiere Gries e a investire le proprie energie nel settore vinicolo: “All’interno di questo convento, tuttora abitato, ci sono molti tesori, come la camera del prelato e la camera degli svizzeri. Avremmo voluto rendere disponibile il tour dentro alla famosa cantina, ma, essendo questo un periodo di vendemmia, non è stato possibile. Speriamo di poterlo fare nei prossimi mesi”, dice la giovane volontaria FAI.
Una chiesa da visitare
La chiesa parrocchiale di Sant’Agostino, situata a nord del complesso conventuale dei benedettini, è rimasta aperta solo il pomeriggio di domenica 16, a causa del suo impiego per le funzioni religiose. “Penso che la chiesa, che si affaccia proprio su piazza Gries, sia un luogo conosciuto ai più, nonostante ciò abbiamo voluto lo stesso fornire una guida più approfondita. Ad esempio – continua Cassarà – sono famose le decorazioni ad opera quasi esclusivamente di Martin Knoller”.
Il cimitero: tra aneddoti e curiosità
L’antica chiesa parrocchiale di Nostra Signora, dedicata appunto alla Vergine, è situata, così come lo storico cimitero di Gries, nel nucleo più antico dell’omonimo quartiere ed è visibile in quanto rialzata da una collinetta. Anche qui sorgeva un maso vinicolo e per questo l’area circostante prese il nome di “Keller”, cantina appunto. “Sicuramente molto apprezzato dal pubblico è stato il famoso altare di Michael Pacher, un vero e proprio genio del suo tempo che è riuscito a creare un punto di contatto tra arte nordica e rinascimentale. Per anticipare la visita guidata nella chiesa – conclude Cassarà – abbiamo voluto proporre una novità senza precedenti: un giro tra le lapidi del cimitero della parrocchia stessa. Il racconto di Gries e di tutto il capoluogo è così passato attraverso la spiegazione di alcune lapidi; abbiamo ripercorso, tra aneddoti e curiosità, alcune vicende legate al territorio altoatesino grazie alle storie di illustri personaggi che lo hanno abitato e vissuto. È un ambiente assolutamente suggestivo”.
Autore: Andrea Dalla Serra