Una ventina d’anni fa erano tre studenti delle scuole magistrali che sognavano di fare i musicisti rock, senza una direzione ben precisa se non quella in cui li portava l’istinto, sull’onda della musica metal o punk che ascoltavano. Ora sono indubbiamente tre adulti che hanno deciso di provare a rimettersi in gioco, uno è un DJ, un altro ha optato per la letteratura e il terzo è rimasto in campo musicale come batterista pur essendo più noto come fonico e produttore: hanno scelto il nome di Casanova Republik (il nome che avevano ai loro esordi dicono di non ricordarlo nemmeno più), in omaggio al quartiere in cui due di loro abitano e che ritengono multietnico, a vocazione popolare e internazionale.
“L’idea – ci racconta il bassista e portavoce Andrea Montali – è stata di Alessandro Damian, il nostro batterista, che aveva un credito da riscuotere legato ai contributi per i lavoratori dello spettacolo danneggiati dal covid-19: bisognava però creare un progetto da presentare e lui ha chiesto a David Boscolo e me se volevamo ripartire da quell’ultimo giorno di scuola in cui la nostra band aveva cessato di esistere. David non prendeva in mano la chitarra da allora, io erano almeno dieci che non suonavo il basso ma abbiamo deciso di raccogliere la sfida lanciata da Ale.”
Così i tre ex-ragazzi si sono chiusi in sala prove per vedere cosa sarebbero stati in grado di combinare e una volta realizzato che le idee e il potenziale c’erano, si sono messi a registrare: il risultato è L’ultimo giorno di scuola, un EP interamente strumentale (fatta eccezione per un cameo di Mr. Alex nel brano 7 Up), otto brani in tutto, essenziali, all’insegna di quello che i Casanova Republik (scritto alla tedesca ma rigorosamente pronunciato all’inglese) indicano come il frastuono, nel nome del ricordo di ciò che suonavano nella palestra della scuola quell’ultimo giorno di scuola citato nel titolo che è anche una sorta di breve racconto (non dimentichiamo che Montali è anche scrittore e autore teatrale) che fa da corredo al disco nella sua confezione creata appositamente dal chitarrista. E Frastuono è anche il nome del gatto nero mascotte del gruppo, raffigurato sul retro del digipack con cui il CD è confezionato.
“Casanova Republik – prosegue Montali – va considerato più come un collettivo artistico a trecentosessanta gradi che come una band: ad esempio, quando ci siamo messi al lavoro abbiamo fatto circolare dei demo di quanto stavamo facendo, ci sono stati amici e artisti che ci hanno contattato per offrirsi di prendere parte al nostro lavoro, alla fine è rimasto solo il contributo di Mr. Alex perché le contingenze ci hanno portato a stringere i tempi. Mr. Alex ci ha mandato nel giro di ventiquattrore delle tracce vocali per il brano e ci ha scritto: prendete queste tracce, usatele, campionatele, il pezzo mi esalta. Noi gli abbiamo risposto: Alex, evviva, meraviglia! A lavorare sul brano in sede di mixaggio ci ha poi pensato Fabio Sforza.”
Mr. Alex sarà presente alla presentazione ufficiale del disco il 3 dicembre prossimo al Sudwerk, nel corso di uno spettacolo strutturato in due parti, una col concerto dei Casanova Republik ed una con il DJ set del chitarrista, e ci sono già diverse altre date in cantiere, in via di definizione e conferma. Ma prima del concerto, il 29 ottobre intorno alle 17.30, i tre musicisti incontreranno amici e fan presso il negozio di dischi Rebel Rebel per brindare alla pubblicazione del loro EP; tra l’altro al negozio è dedicata la terza traccia del disco, Disco New/Rebel Rebel, una sorta di dedica all’amico che ha rilevato il negozio la scorsa estate congiunta con l’omaggio allo scomparso Walter Eschgfäller nel cui negozio i tre musicisti spendevano le paghette e poi gli stipendi in cerca di buona musica.
“Non sarà uno showcase – conclude Montali –, però abbiamo lanciato un contest, visto che consideriamo Casanova Republik una comunità, un collettivo: abbiamo invitato la gente a mandarci foto e video col nostro disco, noi sceglieremo quello che ci piace di più e lo premieremo in quest’occasione con un biglietto omaggio per il concerto del Sudwerk.”
Autore: Paolo Crazy Carnevale