Finalmente le temperature si stanno accostando alle medie stagionali e sia sulle alture, sia nei fondovalle le prime gelate rimarcano questo cambiamento stagionale. I prati, nelle prime ore del giorno, sono ricoperti di un sottile strato di ghiaccio ed il classico tappeto verde lascia spazio al giallo aranciato; in assenza di nuvole basta un risoluto irraggiamento mattutino per farci svegliare dall’illusione che l’estate si sia definitivamente accomiatata e che anche l’autunno, presto, andrà in soffitta. Ma procediamo con calma, l’aria è sì decisamente pungente tantoché per evitare di soffrire il freddo è meglio vestirsi a strati ed avere con sé una berretta di lana ed un paio di guanti belli caldi. Il cuscinetto freddo che respiriamo, in cui l’inquinamento antropico bivacca imprigionato col suo color grigio/bluastro, è ben visibile nelle giornate con scarsa ventilazione; al contrario, in parecchie vie, quelle più esposte alle intemperie, gli alberi e le piante hanno perso gran parte delle loro foglie, ne restano attaccate le più temerarie, oramai prossime al marrone spento. Sfrontati procedono gli aceri coi riflessi e le sfumature di rosso rubino al tramonto, sebbene “cadrà l’inverno anche sopra il loro viso”. In questo quadretto permangono la palma, l’alloro, l’ulivo ed il leccio che per connotazione sono sempreverdi e le fantasie, non solo mie, le vedrebbero bene ammantate di un bianco candido: ma ciò che produrranno il vortice polare e la fucina Atlantica, ad oggi, non è dato saperlo. Possiamo guardare davanti solo al nostro naso e incominciare a proteggere le nostre amate piante sul balcone. Per quel che mi riguarda ho ancora da finire di raccogliere gli ultimi peperoni dolci, contesto che francamente, a queste latitudini, mi ha davvero stupito; al momento essi si godono sole e cieli tersi e vivono in un frigorifero naturale. Entro una decina di giorni, comunque, le piante orticole annuali saranno sradicate, puliti sommariamente all’esterno i vasi saranno poi spostati verso la parte interna del BalconORTO, in cui la colonnina di mercurio dovrebbe essere un grado o poco sopra più magnanima nelle nottate stellate. Il terriccio sarà rigirato, monitorato e filtrato dai sassolini, vecchie radici, foglie secche e plastiche e microplastiche visibili a occhio nudo. I vasi verranno coperti con panni di tnt (tessuto non tessuto) per evitare che alcuni insetti dannosi, come cimici asiatiche, oziorrinchi e maggiolini possano svernare ed ovodeporre per cibarsi successivamente delle nostre future piantine in tarda primavera.
Autore: Donatello Vallotta