Al centro del quartiere “Casanova” vi è, dal 2015, “Piazza Anita Pichler”. Chi era e cosa fece? Nata il 28 gennaio 1948 a Scenna, nei pressi di Merano, dopo gli anni di scuola a Merano e gli studi superiori a Trieste, si laureò in slavistica e germanistica alla Ca’ Foscari (Venezia). A Praga negli anni 1971/1972, tornò a Venezia, dove dal 1974 al 1976 lavorò come redattrice della casa editrice Marsilio; fu attiva come traduttrice e interprete. A Venezia ebbe l’incarico di lettrice dell’Università; ebbe tempo di dedicarsi alla scrittura.La sua vita fu alquanto movimentata; Anita Pichler amava la vita, le lingue, la scrittura, le montagne e le sue città (Venezia, Vienna, Berlino, Merano e Bolzano); amava fotografare, viaggiare ed osservare il mondo, amava le belle cose.
Il primo libro, il racconto “Die Zaunreiterin”, la storia di una donna, apparve nel 1986. Tre anni dopo, il racconto “Wie die Monate das Jahr”, che accompagna nella sua leggenda Oswald von Wolkenstein, cavaliere medievale, avventuriero, guerriero, compositore, trovatore, poeta; tradotto in italiano, “Come i mesi l’anno” fu pubblicato da Marsilio nel 1991.
Nel 1992 uscì “Die Frauen aus Fanis. Fragmente zur ladinischen Überlieferung”; sono frammenti di tradizione orale ladina. Fu nel febbraio 1995 che Anita venne a sapere di essere gravemente ammalata; si trasferì così a Bolzano, dove morì il 6 aprile 1997, attorniata da amiche e amici.
Prima di morire Anita Pichler, la quale aveva suscitato grande interesse nel mondo letterario tedesco, aveva affidato a Sabine Gruber e Renate Mumelter l’incarico di amministrare la sua eredità letteraria. La tomba di Anita Pichler si trova a Solda, ai piedi del massiccio dell’Ortles. Con la montagna Anita ebbe un profondo rapporto sin dall’infanzia, in particolare proprio per Solda, dove anche da adulta si recava ogni anno per effettuare impegnative arrampicate.
Autore: Leone Sticcotti