Com’è noto ai più, il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come momento per commemorare le vittime dell’Olocausto. Per l’occasione fioccano le iniziative, come sempre, ma quest’anno mi ha colpito molto la scelta di alcuni ragazzi di realizzare, divenendone protagonisti, uno spettacolo teatrale incentrato sugli atti del processo a Michael Seifert, uno degli aguzzini del lager di Bolzano. La forza insita nella creatività artistica, nella rappresentazione e nell’interpretazione, può essere davvero un grande aiuto nel difficile compito di fare memoria di uno degli eventi più tragici della storia umana, in realtà così vicina nel tempo al nostro presente.
Il fatto che si sia deciso di dedicare il Giorno della Memoria (storica) ad un evento specifico è molto significativo. A tutti infatti deve sempre risultare chiara la differenza di fondo che esiste tra due concetti imparentati ma assolutamente non sovrapponibili. Possiamo infatti dire, semplificando, che la memoria storica è il ricordo del passato che si sedimenta negli individui e nei gruppi sociali di un Paese. Anche se parente della storia, la memoria storica è meno intellettuale, precisa e sistematica e più carica di mito, affetti e passioni politiche.
Ne sappiamo qualcosa, in provincia di Bolzano, visto che a proposito della spinta verso la convivenza tra le diverse sfaccettature della nostra popolazione, che tra l’altro deve essere costantemente alimentata, ci ritroviamo spesso a parlare della necessità o meno di una memoria condivisa. Una memoria comune che rappresenti ciò che ci unisce, al di là di ciò che ci divide. E che deve partire dalle nostre vicende personali, uniche e irripetibili, fatte di ricordi.
A proposito: ecco un’altra differenza fondamentale, quella tra ricordo e memoria. Anche in questo caso si tratta di concetti strettamente collegati ma non sovrapponibili. è un ulteriore esempio del fatto che l’uso corretto dei termini della nostra lingua ci può consentire di gestire meglio anche i nostri pensieri, i nostri ragionamenti e le nostre opinioni. Il ricordo infatti è un singolo frammento di memoria legato ad un avvenimento, ad una persona o ad un contesto, mentre la memoria è l’insieme dei ricordi, delle esperienze e delle informazioni raccolte da una persona nel corso della sua vita.
Ciò che siamo dipende anche dalla coraggiosa sincerità che dobbiamo coltivare per essere davvero maturi nel nostro approccio a ricordi, memoria individuale e memoria storica. Vale per tutti noi, nessuno escluso. Individualmente e come collettività.
Autore: Luca Sticcotti