Ha trascorso una giornata nella Casa degli italiani, in Via XX Settembre a Roma, ospite della massima autorità dello Stato, che gli ha conferito un’onorificenza: è da poco tornato a casa con un attestato ed un ricordo indelebile nel cuore, Zaccaria Dellai, il ragazzo di Laives insignito del titolo di Alfiere della Repubblica. “Zaccaria ha dimostrato che i nostri ragazzi, tutti, sono capaci di grandi cose”, spiega Davide, il suo papà, che lo ha accompagnato all’evento assieme alla mamma, alla sorellina Dora e al fratello Emanuele.
La motivazione ufficiale redatta dagli addetti al lavoro è questa: “Per l’attenzione dimostrata nei confronti delle persone anziane anche attraverso l’ideazione di un fumetto che li vede protagonisti. Sul tema dello scambio intergenerazionale ha continuato a impegnarsi, coinvolgendo l’associazione di cui fa parte”. Ma Zaccaria è molto di più: è un lupetto socievole, sensibile, altruista che da sempre mostra attenzione verso le persone anziane, che considera le sue radici, così lo definisce chi lo conosce. Ha inventato il personaggio di un fumetto, “Il vecio tarampa”, che ha reso protagonista di storie raccolte in un sito internet (www.veciotarampa.it). E la sua amicizia con le persone anziane si è espressa anche all’interno degli Scout, dove ha creato una nuova specialità, “Amico degli anziani”; ha scritto poi agli Incaricati nazionali della branca Lupetti e Coccinelle, proponendo di inserire la specialità nel novero di quelle che tutti i lupetti e le coccinelle possono scegliere.
Davide Dellai, non capita tutti i giorni di essere ospiti del Presidente. Come vi siete sentiti?
L’abbiamo vissuto come un onore grandissimo, molto più grande di quanto le parole possano restituire; e soprattutto come una responsabilità, perché Zaccaria ha dimostrato che i giovani sono in grado di costruire grandi cose, di dare una speranza al futuro, e noi adulti dobbiamo dare loro la parola per fare in modo che sfruttino ogni possibilità.
Come siete venuti a sapere della consegna del titolo di Alfiere proprio a vostro figlio?
Nell’estate scorsa l’Agesci aveva stilato un elenco di candidature per il titolo, e in questo c’era anche il nome di Zaccaria. All’inizio eravamo contrari, in primo luogo perché ci sembrava che quello che aveva fatto fosse una cosa normale, e poi ci spaventava un’eventuale ribalta: in fondo ha solo 11 anni, è un bambino. Poi però abbiamo accettato, e non pensavamo proprio che il suo nome sarebbe arrivato così in alto. E così un giorno, neppure troppo tempo fa, è arrivata una telefonata dall’Agesci, che era stata chamatadal Quirinale per contattare Zaccaria. Ero al lavoro, non sono riuscito a dire niente, ero molto confuso (ride, ndr).
Come è andata al Quirinale?
Arrivare alle sue porte è stata un’emozione grandissima, per ciò che il Quirinale rappresenta , per ciò che il Presidente rappresenta, anche per l’aura che trasmette: l’uomo saggio, l’uomo anziano. Ha fatto un intervento bellissimo in cui parlava di questi ragazzi, che hanno fatto ciò che per loro è normale, e ha invitato tutti noi a non trasformali in eroi, ma a restituire loro, la loro genuinità.
Eravate solo voi due, giusto?
Alla cerimonia sì, l’invito era esteso ad un solo membro della famiglia. Però a Roma ci siamo andati tutti assieme, con mia moglie, la sorellina Dora di 9 anni e il fratello Emanuele di 14: anche loro era molto emozionati, e stupiti per l’onore concesso a loro fratello.
Cosa farà Zaccaria da grande?
Glielo hanno chiesto anche durante la giornata in Quirinale, e lui ha risposto in maniera divertente: “Per ora mi va bene avere 11 anni e voglio vivere pienamente la mia età. Poi vedremo”. Una dichiarazione autentica, ci ha fatto molto sorridere. A noi genitori basta che prosegua per la strada che ha intrapreso.
L’ATTESTATO D’ONORE
La Presidenza della Repubblica ha istituito dal 2010 un “Attestato d’Onore” per premiare quei giovani minorenni che, per comportamento o attitudini, rappresentano un modello di buon cittadino, e nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 30 Attestati di “Alfiere della Repubblica”. La solidarietà per la pace è il tema prevalente che ha ispirato nel 2022 la scelta dei giovani Alfieri. La selezione tra tanti meritevoli è stata orientata a valorizzare comportamenti e azioni solidali, ora nell’ambito di un’accoglienza a ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, ora attraverso altri gesti di amicizia, cooperazione, inclusione affinché le diversità non diventino mai barriere. I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani.
I premiati si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.
Autore: Luca Masiello