Il “Made in Italy” del ventennio

Di recente sono tornate di moda certe idee “autartiche” (o sovraniste, come si chiamano adesso) in vari settori della vita pubblica: dalla lingua, che si pretende pura e priva di espressioni prese in prestito da altre lingue, all’alimentazione, rigorosamente made in Italy (o “fatta in Italia”, per usare l’italiano), dal lavoro alle questioni per così dire “demografiche”.  Senza voler trarre in alcun modo conclusioni affrettate, la memoria storica ci riporta inevitabilmente ai tempi in cui simili “parole d’ordine” andavano per la maggiore.

In questa sede ci limitiamo a parlare di agricoltura, anzi di verdura. Il territorio del comune di Laives è stato formato dall’opera di tre corsi d’acqua: i due fiumi, Adige e Isarco, che nei millenni hanno dato vita all’enorme palude tra il Monte di Mezzo e il conoide su cui sorge il paese e il Rio Vallarsa, che dopo l’ultima glaciazione ha trascinato a valle il materiale che ha formato il conoide stesso. Come si sa, la zona era nota per le febbri malariche che colpivano la popolazione specialmente nel periodo estivo e non a caso si parlava di “Leiferer Tod”, la morte di Laives. Il primo intervento per migliorare la situazione fu la regolazione del corso del fiume Adige ad opera dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, che permise il recupero di molti ettari di terreno agricolo e rese più sicura l’intera valle. Successivamente, nel corso dei decenni, molte zone furono sottoposte ad opere di bonifica che a loro volta contribuirono ad aumentare i terreni coltivabili a frutteto o vigneto – e, ovviamente, a verdura.

Diversi interventi sono avvenuti negli anni trenta del secolo scorso. Spesso queste lodevoli operazioni da parte dei locali agricoltori sono state strumentalizzate a fini propagandistici dal regime fascista allora al potere in Italia. Non mancavano le cerimonie in cui venivano premiati gli umili eroi della verdura, del grano o delle pannocchie di granturco. Il 16 giugno 1934 la “Alpenzeitung” pubblicò un articolo in cui si celebrava la bonifica di “diverse centinaia di ettari di terreno” a Laives. Il 22 novembre 1938 fu invece la volta della premiazione degli agricoltori di Laives che si erano specializzati nella coltivazione di verdura, in questo caso invernale. Non era questa una novità per Laives, poiché da sempre molti agricoltori locali rifornivano la vicina città capoluogo di verdura. Tra le autorità presenti, il giornale cita “S.E. il Prefetto, il Federale, il Podestà di Bolzano, il Presidente dell’Unione Agricoltori On. Miori, il Direttore dell’Unione Agricoltori, il Comandante dei Reali Carabinieri di Laives, il Segretario Provinciale del Dopolavoro”.

Davanti al municipio si erano radunate le organizzazioni giovanili, la banda musicale e la popolazione. Nella sala consigliare si erano invece raccolti gli agricoltori premiati. Il primo discorso fu quello del Dr. Pozzi, direttore dell’Unione Agricoltori. Sottolineò l’importanza della coltivazione della verdura e gli ottimi risultati raggiunti dai coltivatori locali. Anche il Prefetto si congratulò per il lavoro svolto: la verdura coltivata a Laives era di vitale importanza per la vicina città capoluogo e auspicò che sempre più agricoltori di Laives si dedicassero anche in futuro a questa essenziale attività. Scroscianti applausi dei presenti. Si passò quindi alle premiazioni. Un diploma fu consegnato a Ferrari Giulia, Comperini Giulia e Hilpold Giuseppina. 100 Lire furono il premio per Furlani Pietro, Janeselli Ennio e Perathoner Maria.75 Lire andarono a Pfeifer Giuseppina, Mittermaier Maria, Bettini Mario, Gottardi Rosa e Paoli Maria. 50 Lire furono il premio di Curti Mario, Defranceschi Anna, Rizzi Maria, Comper Roberto, Seppi Anna e Vincenzi Stefania. Di 25 Lire dovettero infine accontentarsi Buratti Egidio, Dallago Giovanna, Foppa Giuseppina, Festi Maria, Tezzele Erna, Revolti Maria e Pifferi Stefania. Al termine della cerimonia, il Federale invitò tutti i presenti ad alzarsi per il rituale saluto al Duce.

Autore: Reinhard Christanell

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *