Nei suoi sessant’anni di età Gregor Marini ha collaborato con una serie infinita di musicisti: è difficile trovarne di locali che non abbiano lavorato con lui. Ma nel suo curriculum appaiono nomi anche internazionali che per la maggior parte della “gente comune” sono inarrivabili. Gregor Marini, chitarrista, compositore, arrangiatore e ingegnere del suono, ha girato i palchi di mezzo globo prima di tornare nel suo Alto Adige, dove oggi lavora – naturalmente – nel campo della musica.
Il mio principale difetto.
Essere sapientone.
Il mio momento più felice.
Quando ho smesso di frequentare la scuola.
La persona che ammiro.
Non ammiro persone.
Un libro sull’isola deserta.
Un libro non basterebbe.
La mia occupazione preferita.
Creare.
Il paese dove vorrei vivere.
Ci vivo già.
Il mio piatto preferito.
Quello tondo.
Non sopporto…
I turisti.
Per un giorno vorrei essere.
Me stesso.
La mia paura maggiore.
Morire in agonia.
Nel mio frigo non mancano…
Un buon bianco secco e del formaggio.
Se fossi un animale sarei.
Estinto.
Mi sono sentito orgoglioso quando…
Ho imparato a nuotare da solo.
Il mio motto.
Non avere un motto.
Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Quello “Diabolico” di Mario Castelnuovo Tedesco.
Il giocattolo che ho amato di più.
La chitarra.
I miei poeti preferiti.
Bertold Brecht, Hilde Domin, Zbigniew Herbert, Tomas Tranströmer.
I miei pittori preferiti.
Pablo Picasso, Salvador Dalì, Francisco de Goya, Jan Vermeer.
Il dono di natura che vorrei avere.
Un’ottimo senso per gli affari.
Dico bugie solo…
Quando non ho voglia di discutere.
Dove mi vedo fra dieci anni.
Nello stesso posto di adesso ma con 10 anni di cattiveria in più.
Il colore che preferisco.
Il ciano.
L’ultima volta che ho perso la calma.
In autostrada.
Da bambino sognavo…
Di diventare uno dei Beatles.
Autore: Luca Masiello