Il 30 dicembre 1948 Il giornale “Volksbote” pubblicò la notizia dell’ultima, malinconica corsa del tram tra Bolzano e Laives.
A quanto risulta, le due vetture erano deserte, i soliti passeggeri notturni si erano già ritirati nelle loro abitazioni. Non ci furono manifestazioni di “congedo” ma in cuor loro i Laivesotti erano sicuramente tristi. Infatti, per molti decenni gli abitanti di Laives avevano sognato di avere a disposizione una propria linea tranviaria che li collegasse comodamente alla città capoluogo. Le automobili non erano ancora molte e per gli spostamenti quotidiani verso l’ospedale, i mercati o gli uffici amministrativi bolzanini spesso non rimanevano che la bicicletta o il carretto trainato da un mulo. Sembrava, quello del tram, un sogno impossibile ma poi, nei primi anni trenta del XX secolo, il sogno si avverrò e di fronte al ristorante “Casagrande” venne finalmente inaugurato il capolinea del tram. La sala d’attesa era sistemata nella vicina casa Koch dove oggi si trova la tabaccheria Barbon. Ai margini del piazzale di sosta, che fungeva anche da officina, c’era una piccola edicola che negli anni successivi si trasferì nei locali lasciati liberi dalla sala d’attesa.
Dunque, dopo neppure un ventennio, la linea tranviaria fu sacrificata – così si disse – “al progresso”, ai tempi moderni e alle necessità della nuova era industriale. In prospettiva, un errore clamoroso.
Scrisse il giornale: “Quest’anno abbiamo un natale verde, neppure sulle montagne più alte c’è traccia di neve. Le temperature miti dell’autunno, a quanto sembra, continueranno anche durante l’inverno. Le viti avrebbero urgente bisogno della bianca coltre protettiva per ripararsi dal freddo. Il lungo periodo di siccità sta già causando problemi all’approvvigionamento dell’acqua potabile.” Come si vede, i cambiamenti climatici non sono una “conquista” dei nostri tempi. Dopo questa lunga premessa “climatica”, che evidentemente gli stava molto a cuore, il cronista annunciò che “il 23 dicembre è stata definitivamente chiusa la linea tranviaria tra Bolzano a Laives. Una vecchia struttura molto apprezzata è dunque scomparsa. La linea Bolzano – Gries fu inaugurata 41 anni fa, quella tra Bolzano e Vurza nel 1914. La strada tra Vurza e Laives doveva essere percorsa a piedi o su qualche carro di passaggio. Nell’anno 1931 fu costruito anche il tratto tra Vurza e Laives e da allora Laives e Bolzano erano collegate completamente tramite la linea tranviaria.”
Prosegue l’articolo: “Il mezzo moderno dell’autobus ha dunque sostituito il tram. In questa sede siano ringraziati i dipendenti del tram, che hanno svolto il loro servizio con dedizione esemplare e gentilezza, aiutando gli anziani a salire e scendere dalle carrozze. Diversi dipendenti del tram sono passati alla SASA, che ora svolge il servizio di trasporto in città e tra le due località. Ma siamo certi che molte persone e in particolar modo gli anziani stiano già rimpiangendo il vecchio tram, che era diventato una parte essenziale della vita quotidiana del paese. Ma i nostri tempi richiedono la modernizzazione dei servizi di trasporto e perciò non resta che adeguarsi.”
Un altro giornale, il “Dolomiten”, il giorno 24 dicembre pubblicò la notizia che “finalmente il vecchio tram è andato in pensione. La sua morte non è stata facile. Fino all’ultimo momento non era certo che il nuovo servizio di autobus fosse pronto. L’avvio fu rinviato per diverse volte e molti sostenitori del tram cercavano di rallentarlo. Una volta mancava l’autobus di scorta, che la SASA doveva avere nel proprio parco macchine, un’altra le necessarie autorizzazioni della motorizzazione civile. Finalmente, a mezzanotte, dopo l’ultima corsa, il tram è definitivamente rientrato nel deposito e oggi, dalle cinque di mattina, sono in sevizio i nuovi autobus della SASA.”
Autore: Reinhard Christanell