Lo hanno chiamato “il concertone”, e l’accrescitivo non è certo a caso. Per celebrare degnamente i dieci anni del Live Muse, domenica 11 giugno a partire dalle ore 20 il Teatrotenda del Pfarrheim di Laives ospiterà la bellezza di sei gruppi musicali per un totale di oltre quaranta artisti: “Sarà una festa bellissima, sul palco saliranno molti dei ragazzi che ci hanno accompagnato in questa lunga avventura; sarà un regalo che vogliamo fare alla cittadinanza, perché oltretutto l’ingresso è gratuito”, spiega entusiasta Mario Cosentino, batterista e presidente dell’associazione.
// Di Luca Masiello
Dieci anni sono tanti, per un’associazione, soprattutto se la sua attività principale è l’organizzazione di concerti; chiunque sia stato almeno una volta in un backstage si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro ad un’esibizione. Solo l’allestimento di un palco è un lavoraccio non da poco, per non parlare della parte dei fonici, di quella di chi sbriga le pratiche burocratiche e di tutti coloro che sono dietro le quinte. E poi ci sono i musicisti, che quel palco devono calcarlo e quindi normalmente si esercitano autonomamente per la loro esibizione. Ma non è così per il Live Muse, perché – così come aveva voluto da subito il suo fondatore, Emilio Insolvibile, e come l’hanno voluto mantenere il suo successore Alex Refatti e l’attuale presidente Maio Cosentino – quelli che vengono regolarmente organizzati nel teatro di San Giacomo non sono concerti normali, ma performance che vedono per protagonisti strumentisti di diversi livelli, di diversi generi e di diverse età che si ritrovano a suonare assieme pur non conoscendosi “pilotati” dai soci del sodalizio, che per quell’occasione crea dal nulla delle band. “Questo sarà il 52 esimo concerto – spiega il presidente Mario Cosentino – facendo due calcoli credo che potremmo dichiarare di aver ospitato quasi mille artisti, in questi dieci anni”.
IL ROCK ANNI NOVANTA
Molti di questi musicisti si esibiranno dunque domenica sera. Introdotte da Sarah Freimuth e Luca Tommaseo, che presentano l’evento, le prime due formazioni ricorderanno i fasti del Rock anni 90. La prima a salire sul palco sarà la band capitanata da Carlo Bertacchi, che renderà omaggio al Rock degli anni 90; ci saranno Matteo Bruccoleri (voce), Giada Scrinzi (chitarra), Alessandro Repetto (chitarra), Matteo Trova (batteria) e Carlo Bertacchi (voce e basso), che proporranno grandi classici quali “Nutshell” (Alice in chain), “Man in the box” (Alice in chain), “Killing in the name” (Rage Against The Machine) e Alive (Pearl Jam).
Poi sarà la volta della band quella guidata dalla cantante Eva Massardi, con Fabio Tenca (chitarra), Renzo Andreatta (chitarra), Joe Andreatta (basso) e Pilo Berton (batteria), che eseguiranno “I Love Rock ‘n’ Roll” (Arrows), “Born to be wild” (Steppenwolf) e “Hard to handle” (The Black Crowes).
Il terzo ènsemble, quello che vede come capogruppo il batterista Rino Cavalli, proporrà tre brani dal repertorio di “Isole Minori” dal disco“Attorno a noi”: “Sicuro comandante”, “Rimani qui”, “Pensavo per sempre”. Sul palco con lui ci saranno Stefano Petrungaro (voce e chitarra), Roberta Manzini, Clarissa Arena e Giulia Palaia ai cori), Nick Petricci (chitarra) e Andrea Palaia (basso).
DAI POOH A FABER E FINO A VASCO
Grande spazio sarà quindi dedicato alla musica italiana, e non possono quindi mancare i Pooh con la band guidata dal cantante Nano Mercati. Roberta Manzini (cori), Fabio Tenca (chitarra), Alex Busato (tastiere e cori), Fabrizio Centomo (basso) e Mario Cosentino (batteria) proporranno evergreen quali “Amici per sempre”, “Tanta voglia di lei”, “Dimmi di si” e “Chi fermerà la musica”. E poi un omaggio a Fabrizio “Faber” de Andrè con il gruppo capitanato dal cantante e chitarrista Alessandro Magri: Luca Dall’Asta (tastiere), Andrea Capellupo (chitarra), Niccolò Fornasini (corde e fiati), Ivan Marini (legni e ottoni), Fabrizio Centomo (basso), Rino Cavalli (batteria) e Andrea Leopardi (violino) porteranno in scena “Zirichiltagghia”, “La collina”, “Creuza de Ma” e “Un chimico”.
Per il grande finale ci saranno tre pezzi del Blasco: con “L’amore L’Amore”, “Tango della Gelosia” e “Qui si fa la storia” si rivivranno le atmosfere del concerto del 1 luglio del 2017 a Modena Park, quando Vasco Rossi riuscì a radunare ben 220 mila persone. Con la tastierista Giulia Scodro si esibiranno Stefano Licio (chitarra e voce), Ivo Orrigo (voce), Alessandro Nervo (chitarra), Roberto Rindone (basso) e Paolo Faccioni (batteria).
LA STORIA
Nell’autunno del 2012, La Coop. Laives Cultura e Spettacolo –Filodrammatica di Laives chiude un accordo con la proprietà del Teatro delle Muse sito a Pineta di Laives (Bz) e ne acquisisce la piena gestione. All’interno della Filodrammatica di Laives lavora il cantautore Emilio Insolvibile, come volontario; Emilio vanta un trascorso di musicista professionista verso la fine degli anni sessanta e ancora adesso frequenta l’ambiente della musica locale esibendosi sporadicamente come cantante. Da qui nasce l’idea di formare un’associazione di musicisti , che diverrà realtà nel gennaio del 2013 con il nome di Live Muse, dal nome del Teatro di Pineta e giocando sull’equivoco Muse e Music. Il sodalizio nasce con molteplici ed ambiziose finalità; prima fra tutte la volontà di ridare lustro e vitalità ad un delizioso piccolo teatro, appunto quello delle Muse di Pineta, rimasto quasi inattivo ed abbandonato nel corso degli ultimi anni, al punto che molti, specialmente i più giovani, non ne conoscono neppure l’esistenza. C’è poi la voglia di creare nuove opportunità per chi suona in Alto Adige, per musicisti che sono sempre più numerosi e rafforzati da nuove generazioni molto preparate tecnicamente, in un momento di crisi in cui la chiusura di parecchi locali, la mancanza di fondi, l’intolleranza e la burocrazia rendono sempre più difficoltoso reperire spazi per la musica “live”. E poi rieducare il pubblico all’ascolto, dunque non solo a “sentire” la musica confusa con le chiacchiere da bar, bensì ad “ascoltare”, scegliendo il concerto e gustandolo seduti su una poltrona di velluto rosso in una dimensione molto raccolta come quella del Teatro delle Muse, che conta poco più di duecento posti a sedere. Ma la ricetta segreta del successo del Live Muse è la spontaneità dei concerti: la capacità di fare incontrare e incrociare musicisti che non si sono mai confrontati tra loro su un palco, creare jam session, fare musica
assieme, spingere uno stimolante confronto fra i giovani e i musicisti più esperti, donne e uomini appartenenti a tutti i gruppi linguistici locali nella convinzione che la musica continua ad abbattere le barriere. Non si tratta quindi concerti usuali, con gruppi istituzionali, ma nuovi esperimenti e nuove collaborazioni nati per l’occasione e destinati a variare ad ogni concerto.
Autore: Luca Masiello