Manuel Randi e Alex Trebo:la “talèa” della rigenerazione

Un nome decisamente azzeccato quello scelto dai due musicisti altoatesini per intitolare il loro nuovo, fresco, spumeggiante disco come duo. La talèa, in botanica, è quel frammento di pianta che separato dalla pianta madre, piantato e curato, dà vita ad un nuovo esemplare. Randi, bolzanino di stanza a Marlengo, e Trebo, badioto residente a Berlino, si conoscono e si frequentano da anni, hanno anche già registrato insieme nell’ambito di vari progetti, da Play, condiviso con Max Castlunger, alle numerose collaborazioni in seno alle creature musicali di Herbert Pixner (entrambi sono componenti irrinunciabili della Italo Connection, Randi è poi da anni nel Pixner Projekt, che l’anno prossimo si allargherà a quintetto proprio con l’ingresso di Trebo).

È stato però durante il periodo di clausura imposto dal Covid-19 che ha preso forma questa nuova proposta dalla natura assolutamente speciale e unica, in cui il primo ha messo da parte Fender e amplificatore e il secondo ha staccato la spina alle sue tastiere vintage per sedersi al pianoforte e dare vita ad un’esperienza coinvolgente di musica totale che sfugge ad ogni definizione ma brilla per bellezza e piacevolezza.

“Alex ed io – ci racconta Randi – pur avendo lavorato insieme in diversi frangenti abbiamo sempre avuto voglia di fare una cosa insieme con chitarra acustica o classica e pianoforte, senza veli… Alex è un musicista completo, è un bravissimo jazzista, conosce il repertorio classico, è un ottimo arrangiatore. Quando suona qualcosa, nella sua testa la sta già arrangiando. È coautore delle partiture per orchestra usati dall’Herbert Pixner Projekt per il tour con i Berliner Symphoniker. Suonare con lui è un piacere”.

Il disco realizzato dai due è una raccolta di dieci brani, alcuni composti durante la reclusione forzata, alcuni altri scritti in precedenza, e ce n’è anche uno composto in collaborazione. Una volta messo assieme il materiale, Trebo e Randi hanno dovuto trovare il tempo per trovarsi e provarlo insieme, cosa non scontata visto che una volta passato il periodo duro, per entrambi l’attività concertistica o comunque legata alla musica, è ripresa a spron battente. Banco di prova di Talèa sono stati un paio di concerti (sold out) a Monaco, accolti talmente bene da convincere i due a trovare ulteriore tempo per registrarli professionalmente.

“Diciamo – prosegue il chitarrista bolzanino – che entrambi abbiamo scritto i brani proprio in funzione della collaborazione. Io pensando ad Alex e lui pensando a me, trascrivendoli fin dall’inizio, per avere delle tracce precise, poi ci siamo presi due giorni per andare in studio e registrare il tutto. Il Cat Sound Studio è un luogo in cui abbiamo già avuto modo di lavorare, ci siamo recati a Badia Polesine, dove lo studio ha sede e lì è stato messo per così dire, nero su bianco. Senza fronzoli, senza click, in tutta spontaneità. Quello che volevamo era fare un disco che si possa ascoltare, senza che l’ascoltatore debba per forza essere dentro i vari generi musicali che fanno parte del nostro background, che sia il jazz, la musica mediterranea, Bach o le colonne sonore dei film italiani. Trovo che sia un lavoro molto equilibrato”.

L’ascolto del disco, conferma le parole di Manuel Randi, la sequenza dei brani funziona a meraviglia, i due professionisti hanno un’intesa ineccepibile, nessuno dei due cerca di fare più dell’altro, di mettersi in mostra: d’altronde non ne hanno alcun bisogno. Il pianoforte di Trebo sa stare al suo posto quando è Randi a lanciare un assolo, viceversa la chitarra di quest’ultimo si adegua ritmicamente quando a prendere il largo è la tastiera del compare.

“Il disco – conclude Randi – lo presenteremo il 15 dicembre prossimo, alle 20, presso l’Haus der Kultur di Bolzano. Ovviamente rispetto al disco, nei concerti viene fuori molto altro, c’è la parte tecnica, e c’è quella fisica della performance. Poi c’è anche la sfida di salire su un palco proponendosi con due strumenti che a detta di molti non stanno bene assieme, perché chitarra e pianoforte sono due strumenti a corda, si annullano… non è una cosa facile da combinare. Noi però la cosa l’abbiamo già collaudata e non la vediamo come un problema”.

E non si fa fatica a credere alle parole di Manuel Randi, che nel frattempo ha già cominciato a registrare il suo nuovo disco da titolare unico, oltre che ad essere pronto per imbarcarsi in un tour europeo con la Italo Connection a gennaio e di seguito a prepararsi per quello dell’Herbert Pixner Projekt in versione quintetto, con Trebo appunto in entrambe le situazioni.

Autore: Paollo Crazy Carnevale

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