Per molti secoli i contadini di Nova Ponente e Nova Levante riuscirono a cavarsela grazie alla vendita del legname ricavato dai loro sterminati boschi. Se inizialmente questo legname serviva principalmente il mercato locale (edilizia, agricoltura e utenze domestiche), nel corso del tempo il commercio assunse dimensioni tali da diventare un pilastro dell’economia della Bassa Atesina.
Ovviamente i tronchi dovevano essere trascinati a valle e ciò avveniva lungo l’unica via di collegamento allora esistente tra l’altipiano e il fondovalle, ossia la Vallarsa. La successiva costruzione della strada della Val d’Ega nel 1860 represse per sempre i sogni di gloria della Vallarsa e dei suoi numerosi abitanti, artigiani e osti, che da tempo ne chiedevano l’adeguamento alle necessità “moderne”.
La “Reif” (deposito di legname) più grande e importante era quella di Laives, qualche centinaio di metri sopra la chiesa parrocchiale, da sempre di proprietà del vescovo di Trento ma gestita dai conti di Lichtenstein. Presso l’odierno albergo Pfleg si trovava l’amministrazione che gestiva il commercio locale e quello verso Verona, Venezia e la Lombardia.
Attorno al commercio del legname si sviluppò un’economia articolata che coinvolse molte persone e figure professionali, tra cui boscaioli, trasportatori, commercianti, artigiani, intermediari eccetera. Il porto di Bolzano si trovava a Bronzolo e qui operava la potentissima Compagnia dei Trasporti di proprietà di alcune famiglie di Sacco presso Rovereto, che da tempi immemorabili gestiva gran arte del trasporto di legname e altre mercanzie sul fiume Adige. La cosiddetta contesa del legname nacque il 4 dicembre 1744, quando alla Compagnia di Sacco venne concesso da Vienna il monopolio assoluto sui trasporti, situazione che perdurò per 62 anni fino alla revoca del provvedimento.
La Compagnia acquistava legname sia per la fabbricazione delle zattere sia per la vendita diretta in Italia. Tradizionalmente il commercio di legname era libero e i contadini potevano vendere al miglior offerente. Attraverso una “congiura di palazzo” la Compagnia riuscì a ottenere il monopolio non solo sul trasporto fluviale ma anche sull’acquisto del legname dai contadini di Nova Ponente e Nova Levante. Nessun altro poteva acquistare il loro legname, per cui in definitiva era la Compagnia a imporre il prezzo di vendita. Questo prezzo era talmente basso che il contadini rientravano a malapena dalle spese sostenute per trasportare i tronchi fino a Laives. i contadini erano costretti ad accettare questi pochi spiccioli, perché riportare a casa il legname sarebbe stato impossibile.
Il monopolio era nato grazie ad accordi segreti tra alcuni grossi contadini e la Compagnia. Quest’ultima si fece promettere tutto il legname disponibile e i contadini più piccoli dovettero adeguarsi per non rimanere esclusi dal commercio. Gli spedizionieri di Bronzolo giustificavano la loro pretesa con l’affermazione che non erano più in grado di garantire i trasporti se anche altri acquistavano l legname ad un prezzo maggiore. Nel 1756 il capitano von Gasser, che possedeva un maso a Nova Ponente, riuscì a ottenere dal Capitano della Provincia la disposizione che fosse fissato per il legname un prezzo minimo. Ciò significò naturalmente la definiva scomparsa del commercio libero ma perlomeno in una fase iniziale si ebbe la garanzia del prezzo fisso. Pochi anni dopo la compagnia riuscì tuttavia a ridurre nuovamente i prezzi grazie ad accordi sottobanco con alcuni grossi fornitori. Ne nacque un processo che fu interrotto alla morte del von Gasser. Da allora in poi e fino al 1806 la situazione dei contadini divenne drammatica. I prezzi erano talmente bassi che non riuscivano neppure a coprire i bisogni elementari delle famiglie. In proporzione naturalmente salirono alle stelle i profitti della Compagnia, che rivendeva a caro presso il legname a Verona o in altre città. Finalmente nel 1806 il privilegio della Compagnia fu definitivamente eliminato e i contadini tornarono padroni del loro destino.
Autore: Reinhard Christanell