La crisi di fiducia è la grande questione che segna i rapporti tra le persone, tra i gruppi sociali e dei cittadini con le istituzioni e con chi nella società ha un ruolo pubblico, come i politici, i sacerdoti e i giornalisti. La Provincia, come il partito, perde punti, ma con notevoli differenze tra i gruppi linguistici.
I dati emergono dall’indagine dell’ASTAT su “Soddisfazione delle cittadine e dei cittadini nei confronti dei servizi pubblici, 2023” che rivela “un calo generalizzato dell’ottimismo o della soddisfazione di vita”.
La fiducia nella Provincia autonoma rispetto al 2018 cala dal 78 al 66 per cento (recupera invece lo Stato italiano che passa dal 19 al 28 per cento). Ciò che sorprende è il fatto che esprime fiducia nelle istituzioni provinciali il 56 per cento tra le persone di madrelingua tedesca contro un 85 per cento tra quelle di madrelingua italiana, mistilingui o di altra lingua. Un dato che smentisce qualche stereotipo e che fa il paio con i recenti risultati elettorali, che mostrano una diminuzione consistente nel consenso per il partito che storicamente ha legato la sua immagine alla Provincia, governandola in autonomia. Sono numeri che parlano anche della persistenza di uno sviluppo diseguale tra i gruppi linguistici, con poche occasioni di incontro e con una debole sensibilità comune. È l’effetto della politica della separazione etnica attuata consapevolmente negli ultimi decenni.
Tra le figure professionali quelle più quotate sono i medici (88 per cento), gli scienziati (84), gli insegnanti (82), il personale del comune (77), le forze dell’ordine (76), gli imprenditori (71) e i magistrati (69). Da sottolineare il fatto che tutte le categorie sono in calo (tranne i politici nazionali che, pur restando gli ultimi in classifica, guadagnano due punti). I giornalisti, ahimè, scendono dal 38 al 32 per cento.
Chi perde il maggior numero di punti in termini di fiducia sono, secondo l’ASTAT, i politici altoatesini e i sacerdoti: meno dieci per entrambi gli ambiti. Dal 2018 a oggi. Spesso le scelte e i comportamenti di pochi si traducono in un danno, non solo di immagine, per molti e per tutti.
Autore: Paolo Bill Valente