A Bolzano si ricorda Maria Montessori

Fu indovinata l’intitolazione a Maria Montessori, pedagogista di fama nazionale e internazionale, del centro, sorta di agorà, del rione Firmian.  Nata a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870, nel 1896 Maria Montessori ai laureò brillantemente alla facoltà di medicina dell’Università di Roma. Dopo la laurea divenne assistente presso la Clinica psichiatrica dell’Università; iniziò un progetto educativo con i bambini rinchiusi in manicomio; per lei la questione che riguardava tali bambini era pedagogica e non medica. Fu delegata italiana al congresso di Berlino del 1896 ed a quello di Londra nel 1899. Nei primi anni del Novecento, mentre studiava filosofia e insegnava antropologia, le fu proposto di aprire una scuola per i figli delle famiglie operaie del quartiere San Lorenzo di Roma. Fu la prima Casa dei Bambini, un modello di scuola che divenne in poco tempo celebre in tutto il mondo. Tra i libri che scrisse fondamentale fu “Il metodo della pedagogia scientifica applicata all’educazione infantile”, pubblicato nel 1909. Le scuole Montessori si moltiplicarono, soprattutto in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti. Con il manifestarsi dell’incompatibilità tra il suo metodo e il regime fascista, la Montessori lasciò l’Italia.  Tra il 1934 e il 1935 tenne conferenze a Parigi, Budapest, Vienna e in altre città dell’Europa centrale. Da Londra, dove organizzò corsi e congressi, raggiunse l’Olanda; a Laren fondò e diresse un Centro Montessori. Nel 1939 fu invitata a tenere un corso in India, dove il Mahatma Gandhi diede il benvenuto alla “mamma Montessori”. Tornata in Europa, nel 1946 ricevette accoglienze calorose e si susseguirono i riconoscimenti ufficiali. Non venne meno l’instancabile opera per far procedere “la rivoluzione del bambino”. Il 6 maggio 1952, quando il figlio Mario, che la ospitava a Noordwigkam See, volle farle vedere sull’atlante la posizione del Ghana, dove la madre desiderava aprirvi nuove scuole, la trovò morta.

Autore: Leone Sticcotti

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