Parafrasare il tipico incipit di molte canzoni dell’immenso Renato Carosone ci pare il modo migliore per occuparci di questo prezioso dischetto intitolato “Napule è…” che vede la Spritz Band di Andrea Maffei alle prese con un repertorio bastato esclusivamente su alcuni classici della canzone partenopea, sette canzoni composte tra la fine dell’ottocento e gli anni settanta del novecento, da Carosone a Salvatore Di Giacomo a Pino Daniele, canzoni che fanno ormai parte del DNA non solo dei napoletani.
La canzone napoletana è un classico, indiscutibile. Ne è profondamente convinto lo stesso Andrea Maffei che con i suoi compari è protagonista del dischetto. Non è un caso che molti anni fa in un’intervista Maffei abbia confessato di avere un sogno nel cassetto: cantare “Reginella” dal vivo accompagnato da un’orchestra. Quel sogno si è realizzato poco più di un anno fa quando Andrea ha collaborato con la Merano Pop Symphony Orchestra, e ora quel brano è anche incluso in versione Spritz nel disco di cui ci occupiamo. Ma da buon sognatore, Maffei ha ora un altro sogno:
“Stavolta sogno in grande – ci racconta – ma ammetto che mi piacerebbe poter cantare sul palco di un grandissimo teatro di Napoli Era de maggio, la più antica delle sette canzoni incluse nel disco, e la vorrei cantare però non da solo, ma in duetto con Maria Pia De Vito! È una canzone che amo tantissimo; io penso che dalle canzoni napoletane sia partita tutta una serie di melodie mondiali, non solo italiane. Se andiamo a guardare e ascoltare un po’ in giro, soprattutto sulle sponde del Mediterraneo, vediamo come la musica napoletana sia passata ed abbia lasciato delle influenze, lasciandosi dietro una ricchezza unica di melodie”.
A dispetto dello spritz del nome del gruppo, che al bar sta a significare un vino più o meno annacquato, la proposta dell’Andrea Maffei Spritz Band è tutt’altro che diluita con l’acqua, Andrea è perfettamente credibile nel suo cantare in napoletano e gli arrangiamenti che la sua formazione (Davide Dalpiaz, Giorgio Mezzalira, Marco Gardini, Mirko Giocondo e il neoacquisito Davide Groff) hanno tessuto per le canzoni sono indovinatissimi: c’è rispetto per la tradizione ma c’è anche innovazione, mai sopra le righe. Tutto è suonato in presa diretta in sala prove, i brani, collaudatissimi, erano già stati eseguiti nell’ambito di una selezione più ampia per un concerto tenutosi a San Giacomo. Gardini pennella qua e là con la chitarra elettrica, le chitarre acustiche e classiche di Mezzalira vengono fuori come forse non era mai accaduto in precedenza, non ci sono sbavature e c’è persino un po’ di rock’n’roll, con ironia (una delle caratteristiche storiche del gruppo) quando nel refrain finale di “Tu vuò fà l’americano Maffei e soci cantano “spritz and soda e rock’n’roll” al posto del canonico whiskey and soda.
“Questo amore per la musica napoletana – prosegue Maffei – mi deriva da uno zio: quando ero piccolo, questo zio, che deportato in Germania durante la guerra vi era poi rimasto a lavorare a guerra finita, tornava solitamente per le festività e si portava la sua chitarra e deliziandoci cantando queste canzoni napoletane, magari con un testo un po’ ad orecchio visto che lui era veneto e lo aveva imparato da qualche compare d’immigrazione o da una trasmissione radiofonica. Mi teneva in braccio e mi cantava queste canzoni ed io sono cresciuto con queste melodie in testa. È da lì che mi arriva il rispetto per questa scuola musicale. Durante la pandemia, per non stare con le mani in mano ho cominciato a postare delle mie versioni di brani napoletani, poi la cosa ha preso piede, abbiamo cominciato a provarle in gruppo e ci è stato proposto di suonarle dal vivo a San Giacomo. Alla base della spontaneità c’è il fatto che stiamo bene a suonare insieme, ci divertiamo e cerchiamo di non prenderci mai troppo sul serio. Il fatto di averle registrate per un disco, è la logica conseguenza, volevamo lasciare un segno, anche se i dischi non li compra più nessuno. Visto che avremmo cominciato a lavorare ad un disco nuovo di brani originali, abbiamo deciso di farne due di dischi. E intanto ecco pronto questo. L’altro arriverà presto”.
Autore: Paolo Crazy Carnevale