Intingoli di primavera

La stagione è agli sgoccioli, l’inverno, peraltro piuttosto mite rispetto alla media, sta lasciando spazio alla primavera con una specie di rigurgito d’orgoglio che se proprio non ha portato le basse temperature, ha quanto meno innevato le cime e non solo loro, per la gioia di sciatori ed operatori turistici d’alta quota. Tutto questo ovviamente non ha minimamente sfiorato l’operato dei nostri musicisti che giustamente del tempo se ne infischiano e continuano imperterriti il loro cammino. Vediamo insieme le principali novità di questo periodo.

Il primo giorno di marzo è stato pubblicato il nuovo singolo del team Maka & Saf, Parlami di te. Il giovane cantante Alessandro Makselj in arte Maka, bolzanino, classe 2003, ha già all’attivo diverse canzoni, a dispetto della giovane età e per questa nuova proposta ha fatto coppia col concittadino Saf (all’anagrafe Matteo Saffiotti) che oltre ad occuparsi della produzione, divide le sorti canore con l’amico. Il brano s’inserisce a testa alta nella corrente musicale che in Italia sembra andare per la maggiore, quel pop melodico col cantato che usa la metrica del rap senza però scandirla eccessivamente e facendo un uso non invasivo dell’autotune. È la musica della generazione di “Amici” per intenderci, quella dei like e delle visualizzazioni, la piccola alternativa a un mainstream che continua a riproporre canzoni di quaranta, cinquant’anni fa come se in mezzo non fosse accaduto (musicalmente) nulla: e per molti, in effetti, non è accaduto davvero nulla.

Il brano di Maka e Saf si presenta come una ballad dalla forte carica emozionale. Attraverso i suoi versi ispirati, l’artista racconta le dinamiche di una relazione, appassionata quanto tormentata, descrivendo il turbine emotivo che pervade la mente del protagonista della vicenda.

Di una settimana successivo è invece il brano (stavolta anche in formato video su youtube) pubblicato dal bolzanino Dayoff col titolo di Ce la farò. La sfera musicale è la stessa in cui si colloca la canzone di Maka, con un più accentuato uso della ritmica, laddove invece l’altra proposta si sorreggeva su un’atmosfera acustica. Su una curatissima produzione firmata da Ric de Large, Dessa One e dallo stesso Dayoff, il timbro espressivo delicato della vocalità dell’artista scorre sulla ritmica accompagnato da chitarre graffianti e da elementi sonori club, urban e r’n’b. La rappresentazione del turbine emotivo interiore prende forma attraverso linee melodiche catchy che esaltano la ricercata cifra stilistica di Dayoff, il quale, riesce a calare l’ascoltatore nella dimensione della vicenda creando una componente di immedesimazione che non ritroviamo però nel video d’accompagnamento, girato con atmosfere soffuse che vogliono richiamare atmosfere degli anni trenta del secolo scorso senza però riuscirci.

Sul fronte techno pop, ad inizio marzo è arrivato invece il nuovo singolo di Annabel De Melchiori, Little Things, brano strumentale indirizzato principalmente al pubblico delle discoteche, come del resto era Today night,  brano uscito a fine gennaio ad opera del produttore beetlejuice a cui la De Melchiori aveva preso parte come vocalist.

Concludiamo con quello che ci pare lo sforzo più interessante delle ultime settimane, il video della band The Rumpled, in cui milita il fisarmonicista bolzanino Tommaso Zamboni, autore della parte musicale del brano in questione. The Rumpled, la cui musica si è conquistata la stima e l’apprezzamento di pubblico e critica anche all’estero, fa di nuovo centro col titolo di Vaja’s breath, il respiro di Vaja, canzone  sostenuta da un’energica siringata di celtic folk virato al punk, secondo la lezione dei mai dimenticati Pogues e dei loro epigoni Dropkick Murphys, condendo il tutto, oltre che con un occhio di riguardo per un problema scottante come il cambiamento climatico, con particolare attenzione anche alla parte visual del progetto che riporta il gruppo sulle nevi dolomitiche e nelle foreste devastate dalla furia della tempesta del 2018 a cui il brano s’ispira.

Autore: Paolo Crazy Carnevale

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