Qui Intervista a Massimo Nardin, dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, originario di Salorno lavora a Roma come docente universitario, sceneggiatore, regista, giornalista pubblicista e critico cinematografico.
Il mio momento più felice.
Quando le persone mi cercano perché si fidano di me.
Da bambino sognavo di diventare…
Un costruttore di mondi virtuali (complici probabilmente i mattoncini colorati con cui giocavo per ore).
Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Suonare in una rock band.
La mia occupazione preferita.
Ragionare sulle cose e far volare la mente.
Non sopporto…
La disarmonia.
Per un giorno vorrei essere…
Una creatura degli abissi.
Nel mio frigo non manca mai…
Una mela. Mi piace fredda, dolce e croccante.
Sono stato orgoglioso di me stesso quella volta che…
sono riuscito a rimanere sveglio cinquantasei ore per terminare la correzione delle bozze del mio primo libro.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Imbottigliato nel traffico capitolino.
La prima cosa che faccio al mattino.
Apro gli occhi.
Il mio film preferito.
“Stalker” di Andrej Tarkovskij.
I miei attori preferiti.
Attrice: Mia Goth. Attore: Ugo Tognazzi.
Il superpotere che vorrei avere.
Viaggiare nel tempo.
Il mio sogno ricorrente.
Mi trovo in abitazioni a me note e scopro con stupore porte che conducono in altre stanze mai viste, tante, luminose e accoglienti, un labirinto inatteso la cui esistenza mi sembra subito impossibile e ovvia insieme.
La disgrazia più grande.
Non vivere pienamente la propria vita.
Cosa apprezzo di più del luogo in cui vivo?
Di Bolzano l’ordine, di Roma il disordine.
Il mio motto.
Non c’è un male che non sia un bene.
La massima stravaganza della mia vita.
Ignorare le mode.
Del mio aspetto non mi piace…
La goffaggine quando non sono a mio agio.