Alzi la mano chi si aspettava una primavera così dinamica, baciata dalla pioggia e da temperature nel complesso gradevoli. Questa situazione proseguirà ancora; due alte pressioni (H) letteralmente ancorate, la prima a sud-ovest dell’Islanda e la seconda ad est dei Paesi scandinavi sono responsabili di questa nostrana marcata instabilità, creando di fatto tra i meridiani centrali europei e l’area mediterranea continue saccature in quota e basse pressioni (B). Esse sono alimentate da aria fredda nord Atlantica, il che si traduce in brevi parentesi asciutte e soleggiate, in un contesto di tempo, però, altamente perturbato e imprevedibile, specie al Centro Nord. Secondo gli esperti non farà freddo, non sarà caldo ma avremo valori termici approssimati alla norma del periodo con piogge e temporali, anche grandinigeni e lì sì che il calo termico sarà avvertito indistintamente. Le temperature notturne tuttavia restano fresche e da che ho memoria non ricordo, quasi a fine giugno, di non aver ancora ultimato la messa a dimora di tutte le varietà di pomodori e fagiolini. È opportuno ricordare che al di sotto dei 13° C pomodori, melanzane e peperoni bloccano la loro crescita ed è consigliabile ricorrere alle coperture in tnt. Per ora il pericolo maggiore per gli orticoltori è rappresentato delle limacce, le lumache senza casa, che in una sola notte possono tranquillamente spazzolarsi le nostre piccole piantine di cavoli, insalate, basilico, biete, piselli e cetrioli. Dei rimedi fai da te più o meno efficaci contro questi molluschi sono la polvere di caffè, i gusci di uova sbriciolati, la calce e i piattini con la birra; ma tutti questi rimedi in caso di piogge ravvicinate diventano inadatti e vani, vuoi per dispersione (caffè e birra), sprofondamento (gusci di uova) e indurimento; la calce bagnata infatti forma una crosta che non fa respirare gli apparati radicali delle piante. La stessa calce che se mescolata allo stallatico, è bene ricordarlo, produce ammoniaca. Sono da sconsigliare i lumachicidi che si trovano in commercio a base di metaldeide, i famosi granuli di colore blu, un tetramero ciclico dell’acetaldeide molto pericoloso per gli animali domestici e che poi ci ritroveremo nel piatto. Non ci resta dunque nessun’altra alternativa che farci furbi e cercare di creare con lembi di tessuto non tessuto, e altri materiali di recupero delle protezioni da applicare piantina per piantina, cercando di sollevarla il più possibile dal contatto col terreno e dalle grinfie voraci delle limacidi. Quest’anno la biodiversità del piccolo orto del quale ho la fortuna di occuparmi è in aumento. Sono nate infatti spontanee piantine di equiseto, di ortica e persino un pino silvestre, segno che il terreno è ottimo, ricco di silicio, di azoto e di umidità.
Autore: Donatello Vallotta