Orienteering, in natura e in città

L’orienteering è uno sport che coniuga abilità fisiche e mentali, portando i partecipanti a misurarsi in ambienti naturali e urbani attraverso percorsi studiati nei minimi dettagli. Oggi ci immergiamo in questo mondo, esplorando le attività del Gruppo Orientisti di Bolzano con l’aiuto di Enrico Frego, tecnico federale ed esperto in questo campo. Per chi non conosce l’orienteering, il primo segnale distintivo sono le lanterne colorate disseminate lungo il percorso di gara.

L’INTERVISTA

Enrico Frego, cos’è l’orienteering? E come funziona?

L’orienteering è una disciplina che viene chiamata anche sport dei boschi perché si pratica all’aperto, prevalentemente nel bosco. è nata circa duecento anni fa in Scandinavia. In un certo senso è un gioco adatto a tutti, in cui si utilizzano una carta topografica – realizzata appositamente con segni convenzionali unificati in tutto il mondo – ed una bussola. Si può gareggiare individualmente o in squadra, transitando attraverso diversi punti di controllo posti sul territorio. Quando si raggiunge il punto di controllo, contrassegnato dalle lanterne, ci si registra con il proprio testimone. Vince chi impiega il tempo minore. In questo sport, però, non vince necessariamente il più veloce, ma chi è in grado di orientarsi più rapidamente o chi si organizza meglio, cioè chi fa le scelte di percorso migliori. Si divide in quattro discipline: corsa orientamento, mountain bike, e nella versione invernale, con sci da fondo. La corsa è la regina delle pratiche sportive dell’orientamento, con percorsi molto lunghi, medi e brevi. I percorsi brevi generalmente si tengono nei centri storici delle città. La quarta disciplina è il trail-O detto più semplicemente orientamento di precisione. è nata per dare spazio anche a disabili, ma è praticata insieme a persone normodotate, creando gare interessanti dove tutti sono posti sullo stesso livello; è riconosciuta dal Comitato Paralimpico. Le gare nelle quattro specialità si svolgono su tutto il territorio nazionale ed internazionale, creando un interessante binomio di sport e turismo.

Lei è anche un esperto nel posizionamento dei percorsi, giusto?

Sono tecnico abilitato alla creazione di percorsi agonistici, ma ho una grande propensione nella ideazione di percorsi a titolo divulgativo di questo meraviglioso sport.

Prima accennava al Comitato Paralimpico. L’orienteering è uno sport olimpico?

Questo è un progetto su cui si lavora molto anche grazie anche alle nuove tecnologie, (droni, gps, maxi schermi ecc.), ma ci  sono molte difficoltà logistiche, che rendono difficile l’intento..

Come GOB, Gruppo Orientisti Bolzano, siete molto noti per la vostra accoglienza e specializzazione nella divulgazione di questo sport. Cosa fate esattamente?

Pur essendo la squadra attiva più antica d’Italia, oggi siamo noti più per la nostra attività divulgativa, formativa e ludica che agonistica. Quest’anno, ad esempio, abbiamo coinvolto ragazzi e genitori organizzando dodici incontri utilizzando varie ”arene” bolzanine come il Parco Petrarca, le passeggiate del Guncina, Il Parco Firmian, il Bosco dei Bricconi, la Sport City a Bolzano. Ma ci siamo mossi anche nei dintorni come ad esempio al Colle o a Maso Ronco, ma anche al Grand Hotel di Dobbiaco per una due giorni di immersione nell’orientamento.

Parliamo degli appuntamenti nel centro storico di Bolzano.

Da anni proponiamo percorsi tematici in centro, che uniscono all’orientamento la possibilità di scoprire aspetti della nostra città. Si tratta di temi adatti a tutti, dai più piccoli ai “bambini” di 90 anni. La proposta spazia dalle piccole curiosità a temi legati all’ambiente, come il verde e l’acqua: ma può riguardare sconosciute “opere d’arte” fino a veri e propri percorsi didattico-artistici o storici, molto richiesti dalle numerose scuole che ogni anno raggiungono la nostra città per visitare Oetzi e che “giocando” prospettano una nuova divertente forma di visita ai propri insegnanti e scolari. I percorsi sono frutto di una minuziosa raccolta dati, effettuata ancora nel 2010 – insieme a oltre 2000 fotografie catalogate di particolari punti del centro storico – unitamente al continuo lavoro di aggiornamento della mappa, adattabili di volta in volta alle esigenze del richiedente di turno. I vari punti servono sì a scoprire parti sconosciute o quasi della nostra città, ma soprattutto a far riflettere e a far nascere domande in modo che il partecipante incuriosito possa in autonomia approfondire i temi proposti. Scopriamo spesso che altre realtà utilizzano le nostre mappe. Questo non ci infastidisce, anzi, ci fa piacere, ma gradiremmo che si citassero le fonti o, meglio ancora, che ci interpellassero direttamente, in modo da fornire loro materiale aggiornato. Quando prepariamo delle mappe per i bambini delle elementari, ci assicuriamo di predisporre percorsi sicuri, sempre in accordo con le loro maestre o maestri, evitando attraversamenti pedonali e cantieri. Tuttavia, c’è chi utilizza ancora mappe nostre di qualche anno fa, che segnano elementi architettonici della città, alcuni dei quali, a causa di lavori, non esistono più. Per questo preferiamo essere contattati, non solo per correggere le mappe, ma soprattutto per predisporle in modo tale da non perdere di vista lo scopo ultimo: migliorare la capacità di’orientamento, divertendosi.

Chi è interessato alla vostra attività dove può documentarsi? Come si entra in contatto con voi?

La cosa più facile per trovarci, almeno per chi ha Facebook, è seguire la pagina del Gruppo Orientisti Bolzano, dove pubblichiamo tutte le informazioni relative alle varie attività man mano che vengono svolte. Si può anche scrivere una mail al seguente indirizzo:
gob.bolzano@gmail.com

Autore: Till Antonio Mola

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