Il tormentato ritorno alla democrazia

Qualche mese fa Laives ha eletto un nuovo sindaco. Date le forze in campo, gli osservatori esterni hanno parlato di un esito delle consultazioni sorprendente. In realtà, Laives non è nuova a scelte controcorrente e in fatto di colpi di scena la cittadina alle porte di Bolzano non si è mai fatta mancare niente.

Un vecchio articolo del “Volksbote” (organo ufficiale dell’Svp) ci riporta al 1947. Quell’anno, l’intera Giunta presieduta da Riccardo Calovi si era dimessa, a quanto pare per protestare contro la nomina di un segretario comunale non troppo gradito e il mancato ritorno a Laives del segretario precedente, Josef Pfeifer, stimatissimo in paese. 

Il vero motivo dell’Avventino fu però la decennale diatriba per il rinnovo dei contratti d’affitto della Part, i terreni comunali di epoca teresiana che il fascismo aveva cercato di togliere ai coltivatori locali per assegnarli agli amici di partito. Per tutta risposta, la Prefettura insediò un Commissario (il Dr. Giuseppe Majo), sollevando un putiferio che si placò solo dopo sei mesi con la nomina di un nuovo sindaco, questa volta il Dr. Alessandro Dal Rì.

Ma facciamo un ulteriore passo indietro.

Per Laives, come per gli altri comuni della Bassa Atesina, il dopoguerra era iniziato, per così dire, a guerra ancora in corso. Dopo l’8 settembre e la caduta del fascismo, si prospettò infatti la necessità di garantire la stabilità amministrativa degli enti locali. Non si trattò tuttavia di un ritorno alla democrazia con regolari elezioni ma dell’ennesima imposizione dall’alto – e a scegliere i personaggi da mettere a capo dei municipi furono questa volta gli occupanti nazisti e i loro sostenitori locali. 

L’ultimo sindaco di Laives democraticamente eletto era stato Alfred Gerber, rappresentante, con Anton Gerber, Franz Gerber, il Dr. Franz Gerber, Josef Gerber e Alois Gerber, di una vera e propria dinastia di amministratori pubblici di stampo asburgico che, al pari dei Kurzel e degli Ebner, aveva inciso profondamente nella vita pubblica della Laives dell’800. 

Nel periodo della prima guerra mondiale – dal 1914 al 1919 – era rimasto sindaco il leggendario Josef Ebner, confermato anche dopo il passaggio del Sudtirolo all’Italia. Nel 1922 si tennero le prime elezioni democratiche dopo il conflitto mondiale e insieme a Ebner, ancora sindaco, comparve sulla scena politica il giovane Alfred Gerber, che divenne sindaco nel 1926, chiudendo definitivamente l’epoca degli Ebner. Segretario comunale era nel frattempo diventato Josef Pfeifer, amato dalla popolazione ma sgradito alle autorità fasciste e quindi costretto ad abbandonare Laives. Gerber durò in carica pochi mesi: il 12 giugno fu deposto dai fascisti e al suo posto fu nominato il Podestà Camillo Comolli. 

La democrazia era definitivamente finita e per molti anni furono i podestà mussoliniani a governare il paese. 

Il primo Commissario Prefettizio nominato pochi giorni prima della resa dei fascisti nel 1943 fu un altro personaggio entrato nella storia politica di Laives, il Dr. Alessandro Dal Rì. All’epoca il funzionario pubblico trentino dirigeva la scuola agraria di Laives e per quasi un decennio fu, quale membro autorevole della DC, uno dei protagonisti del ripristino della democrazia. Qualche settimana dopo, fu affiancato da Alfred Gerber, il quale fu nominato sindaco il 31 dicembre 1943. Non durò a lungo il regno di Gerber: dopo un mese e mezzo gli subentrò Heinrich Weiss che rimase in carica fino al 1945. L’11 luglio il CNL nominò la Giunta Popolare Comunale, che rappresentò il primo tentativo di reale superamento del radicato fascismo locale. Alessandro Dal Rì fu rieletto sindaco ma dopo un mese l’intera giunta fu sostituita. Giuseppe Espen divenne vicesindaco, tra gli assessori Vittorio Perathoner, Guido Guarda, Luigi Palaoro, Dionigio Corbella, Emilio Gardener, Antonio Ebner e Paolo Frasnelli. Il  decreto prefettizio del 19 novembre 1945 confermò Dal Rì  e Espen ma cancellò la Giunta. Nel 1946 le giunte furono ben quattro: la carica di sindaco fu occupata da Dal Rì, Tevini e per un paio di mesi da Francesco (Franz) Defranceschi e Riccardo Calovi. Dopo i fatti del 1947, tornò in carica Dal Rì, che mantenne la carica fino alle prime elezioni democratiche, che si svolsero soltanto nel 1952. Primo sindaco della nuova era divenne – ancora – Alfred Gerber, che chiuse definitivamente la sua lunghissima carriere politica nel 1956, trent’anni dopo la prima nomina.

Autore: Reinhard Christanell

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